Il più giovane regista mai premiato agli Oscar e Ryan Gosling, già protagonista del precedente La La Land, torneranno sul red carpet di Venezia con First Man, la storia - raccontata in prima persona - della missione spaziale in cui Neil Armstrong riuscì a mettere piede sulla Luna.
First Man – Il primo uomo, nella traduzione italiana – è il titolo del lungometraggio che avrà l’onore di dare ufficialmente il via alla 75. edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, in programma dal 29 agosto all’8 settembre prossimi nella celebre città lagunare.
Il direttore del festival cinematografico, Alberto Barbera, è risultato essere molto soddisfatto della scelta compiuta, tanto da commentare: “È un autentico privilegio poter presentare in prima mondiale il nuovo, attesissimo film di Damien Chazelle. Un lavoro personale, affascinante e originale, piacevolmente sorprendente al confronto con gli altri film epici del nostri tempi, a conferma del grande talento di un regista tra i più importanti del cinema americano di oggi“.
Per il talentuoso Chazelle – classe 1985, è il più giovane regista nella storia degli Oscar ad aver vinto l’ambita statuetta – quello a Venezia è un gradito ritorno: già il suo pluripremiato La La Land era stato presentato in anteprima proprio alla Mostra del cinema del 2017.
Sempre per restare “nel solco della tradizione”, anche il nuovo film di Chazelle vede protagonista Ryan Gosling. L’affiatata coppia stavolta si cimenterà con una delle storie più avvincenti – e conosciute, almeno nei suoi punti salienti – della storia contemporanea.
Non è un caso, in effetti, che l’annuncio della scelta di First Man come film di apertura del festival di Venezia sia giunto alla vigilia dell’anniversario dell’atterraggio sulla Luna: il “primo uomo” del titolo altri non è che Neil Armstrong, su cui è incentrata la trama del lungometraggio.
Seguendo la vita dell’astronauta dal 1961 al 1969, First Man è quindi un resoconto narrato in prima persona, che svela i sacrifici e il costo – tanto a livello personale quanto nazionale, per gli Stati Uniti tutti – di quella che a tutt’oggi può essere annoverata tra le più ambiziose – e rischiose! – missioni intraprese dall’umanità.