Gino Severini, Mario Sironi, Fausto Melotti, Giulio Paolini, Giacomo Manzù: sono alcuni degli autori che, tra il 1933 e il 1999, hanno messo la propria arte a servizio del Teatro del Maggio Fiorentino. Una mostra raccoglie al Museo del Novecento disegni, bozzetti, maquette, figurini per costumi; a testimonianza delle profonde connessioni tra arte e produzione musicale-teatrale.
Prosegue con Artisti al teatro. Disegni per il Maggio Musicale Fiorentino, il ciclo espositivo che il Museo Novecento di Firenze sta dedicando al disegno, inteso come “madre di tutte le arti”: il progetto era stata avviato con la precedente mostra Il disegno dello scultore.
Ideata da Sergio Risaliti, curata da Moreno Bucci e frutto della collaborazione con Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e l’Archivio Storico del Maggio Musicale Fiorentino, fino 27 settembre prossimo la rassegna riunisce una selezione di figurini, bozzetti e modellini realizzati da alcuni dei più grandi artisti del secolo scorso per il Teatro del Maggio, nel periodo compreso tra il 1933 e il 1999.
Nel percorso espositivo si susseguono autori italiani e stranieri – Gino Severini, Enrico Prampolini, Mario Sironi, Bob Wilson, Derek Jarman, Fausto Melotti, Giulio Paolini,Toti Scialoja, Franco Angeli, Piero Dorazio, Piero Sadun e Giacomo Manzù – artefici di disegni e modelli in occasione delle rappresentazioni dell’importante teatro toscano.
L’unicità di questa realtà culturale è stata messa in evidenza dal curatore della mostra; Bucci ha infatti sottolineato come “pittori e scultori soprattutto, nella doppia veste di scenografi e costumisti, e poi i musicisti, i direttori d’orchestra, i registi, i coreografi, i cantanti, i ballerini hanno accompagnato il loro lavoro dal 1933. Non è stata impresa di poco conto, riannodare i vari sentieri di un discorso critico e storico artistico possibile, per la presenza di un materiale così eterogeneo come quello rappresentato, nella loro specificità, dai bozzetti e dai modellini di scena, dai figurini per i costumi. Fin dalle prime stagioni il Maggio Musicale Fiorentino si muove sulle linee del rinnovamento dello spettacolo operistico e del balletto, aprendosi a ciò che vi era di più vivo ed originale nel panorama internazionale“.
[Immagine in apertura: Enrico Prampolini, Atto II per La sonnambula di Vincenzo Bellini, 1942, Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Archivio storico, inv. 122]