Inserire un elemento naturale, come una cascata alta oltre cento metri, in un edificio di nuova edificazione? È la scelta intrapresa per un nuovo complesso realizzato nel quartiere degli affari della metropoli cinese di Guiyang.
La rapidità con la quale in Cina sorgono nuovi edifici è un dato ormai assodato, per quanto resti sorprendente. In parallelo, si sta facendo strada anche un crescente gusto per soluzioni ibride, in grado di generare stupore o sorpresa, spesso ricorrendo alla tecnologica.
Solo qualche mese fa, a conquistare pubblicazioni in tutto il mondo era stata la Tianjin Binhai Library progettata dallo studio olandese MVRDV, con il suo “paesaggio interno” di libri e immagini dall’effetto avvolgente.
A Guiyang, una metropoli con oltre 4 milioni di abitanti nella zona meridionale dello sterminato Paese, è stato ora realizzato l’edificio Liebian. Apparentemente, non è che un palazzo di nuova edificazione, con un’altezza di poco superiore ai 120 metri e un generoso impiego di vetrate.
Impossibile, però, non accorgersi dell’audace gioco d’acqua posizionato su una delle sue facciate. A 108 metri da terra, infatti, è stata realizzata una vera e propria cascata, alimentata ad acqua, ben presto divenuta un elemento di attrazione per l’intero quartiere in cui è stato costruito il complesso.
Si tratta di una delle cascate artificiali più alte del mondo e, con ogni probabilità, anche della più imponente all’interno di un’area urbana.
Nonostante – a quanto si apprende dalla stampa internazionale – nel getto dall’alto venga impiegata acqua piovana riciclata, la cascata sta dividendo l’opinione pubblica locale, tra estimatori che godono di questa “presenza quasi naturale” nel bel mezzo della città, e detrattori che contestano lo spreco di risorse.