L'arte contemporanea continua a sollecitare riflessioni sul tema del cambiamento climatico. Nella piazza simbolo di New York, per tutta l'estate, un intervento in realtà aumentata analizza, in particolare, l’innalzamento del livello dei mari, combinandosi con una grande opera scultorea.
Cosa succederebbe se Times Square, a New York, venisse sommersa dalle acque? Se creature marine e relitti di imbarcazioni prendessero il posto delle persone che ogni giorno, ad ogni ora, la affollano?
A delineare questo scenario, apocalittico ma non troppo “fantascientifico”, non è una nuova produzione hollywoodiana. Piuttosto, è ancora una volta l’arte contemporanea a sollecitare la società sul tema del cambiamento climatico, in questo caso ricorrendo a Unmoored, l’installazione in realtà aumentata – e non solo – concepita dall’artista statunitense Mel Chin.
Fino al prossimo 5 settembre, l’opera “inonderà” il cuore della Grande Mela come parte integrante di un progetto più complesso, che comprende anche una scultura di 18 metri – in questo caso “reale” – raffigurante il relitto di una nave. La porzione virtuale dell’intervento prende vita attraverso HoloLens, un dispositivo ottico che consente di combinare e sostanzialmente “fondere” la scultorea imbarcazione con la dimensione interattiva messa a punto dall’artista.
Un’apposita app, in sostanza, permette di visualizzare cosa accadrebbe se il livello delle acque si innalzasse, in conseguenza del cambiamento climatico, a tal punto da allagare Times Square. “È un’esperienza surreale pensata per connetterci alla realtà”, ha sottolineato l’autore del progetto, che fino al 12 agosto prossimo è in mostra al Queens Museum di New York con la retrospettiva Mel Chin: All Over the Place, curata da Laura Raicovich e Manon Slome.