Com'era Roma a metà Ottocento? Quali trasformazioni ha accolto nel corso dei decenni? Cosa è rimasto inesorabilmente - o fortunatamente - immutato fino ai giorni nostri? All'interno del Vittoriano, la Sala Zanardelli accoglie una collezione di 200 immagini provenienti dal Royal Institute of British Architects. Fino al 28 ottobre.
Inserita nel palinsesto di Artcity Estate 2018, la mostra Eternal City. Roma nella collezione fotografica del Royal Institute of British Architects costituisce un invito alla scoperta – e all’osservazione – della Capitale. Con l’intento di ricostruisce l’immagine della città in un momento cruciale della sua lunghissima storia, il progetto espositivo curato da Gabriella Musto e Marco Iuliano e realizzato in collaborazione con Valeria Carullo – curatrice per il RIBA della Robert Elwall Photographs Collection – affianca 200 fotografie di Roma, realizzate tra la metà dell’Ottocento e l’età contemporanea.
A ritrarre la città furono fotografi britannici come James Anderson, Tim Benton, Richard Bryant, Ralph Deakin, Ivy e Ivor de Wolfe, Richard Pare, Monica Pidgeon ed Edwin Smith che, esaminandola da dietro l’obiettivo, offrono all’osservatore dei giorni nostri una serie di visioni poetiche e iconiche, ma anche inusuali e dalla forte carica narrativa.
Tutte le opere in mostra, nella quale sono presenti anche immagini dei fondi dell’Architectural Press Archive, provengono dalla collezione del Royal Institute of British Architects (RIBA) di Londra. Non solo ordine professionale, l’ente include tra i propri compiti anche la promozione dell’educazione alla qualità dell’architettura, dentro e fuori la Gran Bretagna; fondato nel 1834 a Londra, possiede una eccezionale collezione fotografica composta da 1,7 milioni di immagini.
Osservata con gli occhi di autori provenienti dal mondo anglosassone, Roma viene presentata sotto molteplici punti di vista: con un’attenzione rivolta ai dettagli archeologici, con visioni ampie di paesaggio, impiegando l’architettura come scala privilegiata di analisi. Molti i luoghi della Capitale ripresi da più punti di vista e da più autori – all’epoca era diffusa l’uscita fotografica collettiva – con il risultato che alcuni monumenti o spazi urbani – dall’iconica scalinata di Trinità dei Monti a via dei Condotti, fino al Foro – risultano essere soggetti comuni, condivisi da molti dei fotografi in mostra.
Presenti, infine, anche scatti dedicati al complesso sede della mostra: il Monumento a Vittorio Emanuele II, una delle emergenze architettoniche di maggior impatto, anche simbolico e politico, della città eterna.
Eternal City. Roma nella collezione fotografica del Royal Institute of British Architects resterà aperta fino al 28 ottobre.
[Immagine in apertura: Ralph Deakin, View from the Janiculum. Copyright Ralph Deakin / RIBA Collections]