Non solo un "passatempo per ricchi": la federazione del tennis negli Stati Uniti vuole far conoscere questo sport a un pubblico più vasto di possibili giocatori. Per riuscirci, ha chiamato a raccolta gli artisti, commissionando loro una serie di inusuali interventi...
Cemento, erba e terra battuta. Verde e ocra bruciata, tutt’al più il blu in gradazioni spesso tendenti al grigio. Sono i materiali e i colori che normalmente associamo all’immagine di un campo da tennis. Pattern geometrici, scritte, motivi e decorazioni di qualunque genere: chi li ha mai visti, in uno degli sport più rigorosi – a livello estetico – che si conosca!
Eppure, la USTA – United States Tennis Association ha di recente scelto di fare uno strappo a quella regola che vuole il tennis sobrio, elegante, inappuntabile.
In nome di un principio più che sacrosanto, quello di far conoscere questo gioco a un più vasto pubblico di potenziali praticanti, per celebrare il 50esimo anniversario degli U.S. Open la federazione tennistica statunitense ha commissionato una serie di colorati, vivaci interventi di “restyling” dei campi della nazione.
In cinque città – Chicago, Cincinnati, Los Angeles, Miami, New York – street artist e pittori locali hanno creato delle vibranti Art Courts: senza creare confusione o distrazioni visive, che impedirebbero di percepire le linee del campo e quindi giocare correttamente, le aree adesso presentano interpretazioni grafiche e cromatiche caratteristiche.
E chissà che, attratto dai colori brillanti e dagli stili “coraggiosi”, non si affacci alla rete del campo il futuro Andre Agassi o la prossima Serena Williams…
[Immagine in apertura: Charlie Edmiston, Los Angeles’ Jackie Tatum Harvard Park, fonte Facebook – pagina USTA Southern California]