Il “padre” del Museo della Casa Fiorentina Antica torna negli spazi che, grazie a una sua intuizione, vennero restaurati nella forma di un'abitazione fiorentina tra Medioevo e Rinascimento. Quegli stessi ambienti ospitano ora una mostra dedicata ai suoi dipinti e ai suoi disegni, opere in larga parte inedite. Fino al 30 ottobre prossimo.
Getta nuova luce sulla figura di Elia Volpi – l’intraprendente collezionista e antiquario al quale si deve l’idea di restaurare l’antico Palazzo Davanzati rendendolo, nel 1910, uno spazio museale dedicato alla tipica abitazione fiorentina tra Medioevo e Rinascimento – la mostra in corso a Firenze fino al 30 ottobre.
Non poteva che essere il “suo” Museo di Palazzo Davanzati ad accogliere le opere che testimoniano la sua produzione artistica figurativa, legate alla fase successiva agli studi svolti presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Nel percorso espositivo di Omaggio a Elia Volpi pittore – allestito nella loggia d’ingresso del Palazzo – vengono presentati dipinti e disegni in larga parte inediti, frutto di donazioni o concessi per l’occasione da collezionisti privati. Ideata e curata da Brunella Teodori – in collaborazione con Daniele Rapino, con il coordinamento di Paola D’Agostino, direttore dei Musei del Bargello – la mostra include lavori come il Ritratto di fanciulla (in apertura, un dettaglio), eseguito del 1885 e di notevole modernità, la Vocazione sbagliata e La vetrina dei balocchi, dell’anno successivo; il Ritratto di Pia Lori, futura moglie del “padre” del Museo della Casa Fiorentina Antica.
Infine, allo scopo di tracciare una visione a tutto tondo della sua figura è stata predisposta una sezione multimediale, comprensiva del video Elia Volpi nella quiete di Villa di Celle. Mai proiettato prima d’ora, contiene riprese girate in tempi e luoghi diversi: offre ai visitatori un’immersione nella vita privata dell’autore della sua numerosa famiglia, oltre ad aprire un varco nella Toscana degli anni Venti del Novecento.