Come far tornare a splendere il patrimonio artistico e architettonico legato alla Signoria della celebre Casa d'Este? La soluzione è letterale: con la luce. Ricorrendo a innovative tecniche digitali di scansione e ricostruzione dei fregi e dei motivi ornamentali, ma soprattutto a un sistema di proiezione luminosa dei disegni ottenuti sulla facciata del monumento, l'antica Rocca del borgo di Vignola è finalmente visibile in tutta la sua colorata, originale bellezza.
Notevole è l’impatto visivo, quanto minimo è invece quello fisico, sul patrimonio oggetto dell’intervento: è una nuova forma di restauro, multimediale, quella che da luglio interessa il patrimonio architettonico estense. Il progetto SOGNO O SON DESTE, infatti, ha restituito la facciata della Rocca dell’antico borgo di Vignola, nel modenese, ai suoi antichi fasti: merito della luce, che proietta sul monumento i disegni e colori originali.
Grazie a un lavoro di rilievi condotti con l’Università di Ferrara ricorrendo a laser scanner 3D, e una successiva ricostruzione virtuale dei motivi figurativi applicati alla volumetria dell’edificio, la Rocca è il primo dei luoghi storici a essere stato “messo in luce” con tecniche digitali all’avanguardia.
Il progetto di cultura figurativa – realizzato in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione Carife (Cassa di Risparmio di Ferrara), Fondazione di Vignola e grazie al sostegno di BPER Banca – non si fermerà infatti a Vignola.
Se il borgo antico era legato alla famiglia dei Contrari, a loro volta appartenenti ai fedeli della Casa d’Este, sono tanti i centri urbani e le relative architetture che prosperarono durante il dominio della Signoria tra Ferrara, Modena e Reggio Emilia, in un lungo arco temporale che andò dal 1208 alla seconda metà dell’Ottocento.
A settembre, l’iniziativa toccherà quindi la Chiesa di Sant’Agostino a Modena e la Casa Romei, a Ferrara.