Curata da Maria Cristina Didero, l'antologica Fun House ripercorre i primi dieci anni di attività dello studio newyorkese. All'interno del National Building Museum di Washington, una vera e propria casa incoraggia i visitatori ad attraversare una serie di sorprendenti stanze e a tuffarsi in una "particolare" piscina...
Dopo i successi messi a segno con le installazioni Hive di Studio Gang, Icebergers di James Corner Field Operations, BIG Maze di Bjarke Ingels Group e The BEACH di Snarkitecture – che raccolse oltre 180mila visitatori nell’arco di circa 8 settimane – la tradizione del cosiddetto Summer Block Party, promosso del National Building Museum di Washington, sta proseguendo in questi giorni con Fun House.
Coordinata dalla curatrice e autrice italiana Maria Cristina Didero, la mostra promossa quest’estate celebra il decennale dell’eclettico studio newyorkese Snarkitecture. Fin dalla sua fondazione, che si deve ad Alex Mustonen e Daniel Arsham – ai quali si è aggiunto, nel 2014, Benjamin Porto in qualità di terzo partner – questa multiforme realtà ha iniziato a operare nel territorio di confine tra arte e architettura. Artefice di una pluralità di interventi, anche temporanei e per importanti brand internazionali, lo studio esplora i confini tra le discipline e si è fatto strada grazie a opere in grado di fissarsi nella memoria dello spettatore, tra meraviglia e interazione.
Fun House è la prima antologica museale che analizza in profondità l’attività di Snarkitecture, invitando i visitatori a prendere parte, anche questa volta, a qualcosa di più di una “mostra canonica”.
Conosciuta ed esperita fin dall’infanzia, la dimensione “convenzionale” dell’abitare viene rinnovata dall’impianto messo a punto da Snarkitecture, scandito da una serie di stanze interattive poste in successione. In ciascuna vengono presentati lavori, prodotti e installazioni sviluppati nell’arco di questo primo decennio di attività, tra cui Dig, del 2011, e Drift, del 2012.
All’esterno dell’abitazione, infine, è stata installata una speciale piscina – piena di palline bianchissime – nella quale i visitatori possono addirittura tuffarsi.
A celebrare il traguardo dei primi dieci anni di attività, oltre al progetto espositivo Fun House, è stata pubblicata la monografia edita da Phaidon, comprensiva di 400 immagini relative alle installazioni temporanee, alle architetture e ai prodotti sviluppati nell’arco temporale preso in esame.