La mostra in arrivo all’House of Electronic Arts di Basilea fa luce sull’impegno degli artisti a favore della salvaguardia ambientale. Usando come strumento i nuovi media.
Affianca le tecnologie più recenti alle sempre più complesse dinamiche ambientali del nostro tempo la mostra Eco-Visionaries, allestita dal 30 agosto all’11 novembre presso l’House of Electronic Arts di Basilea. Il cuore pulsante della rassegna è infatti la riflessione degli artisti contemporanei sulle minacce che riguardano l’ambiente nell’era dell’Antropocene.
Sempre più in balia delle azioni umane, il clima sta lanciando segnali inequivocabili ‒ dal global warming allo scioglimento dei ghiacciai, senza dimenticare i fenomeni meteorologici estremi ‒, che è necessario ascoltare per invertire un trend destinato ad aggravarsi. Si innesta in questo solco il lavoro compiuto dagli artisti in mostra a Basilea, decisi a usare le nuove tecnologie per offrire soluzioni a problematiche davvero globali.
I media più attuali, infatti, non vengono utilizzati soltanto per calcolare e raccogliere dati, ma anche per fornire ipotetiche vie d’uscita a strade che paiono senza ritorno. Il guizzo creativo connaturato al lavoro artistico completa il mosaico di una rassegna, e di un approccio, che accendono i riflettori su soluzioni visionarie ma efficaci.
Il legame fra il corpo e le piante è al centro del sistema di interazione messo a punto dal duo spagnolo Maria Castellanos e Alberto Valverde, mentre, solo per citarne alcuni, il problema delle emissioni atmosferiche anima le opere di HeHe e Terike Haapoja. Nuovi sguardi sul presente in vista di un futuro che si auspica migliore.
[Immagine in apertura: Baggenstos/Rudolf, Duckweed in Space, 2017]