Gestito all'associazione omonima, RespirArt è uno dei più alti parchi d’arte al mondo: le opere lungo il percorso espositivo si susseguono tra i duemila e i 2.200 metri d'altezza, a Pampeago in Val di Fiemme, nelle Dolomiti del Trentino.
Arte e Natura: un connubio affascinante, che tra i pascoli e le guglie dolomitiche del Latemar, dichiarati Patrimonio Naturale dell’Umanità dall’UNESCO, acquisisce una forma sorprendente.
Ideato e curato dall’artista Marco Nones e dalla giornalista e curatrice d’arte Beatrice Calamari – nel progetto erano inizialmente coinvolti anche Eugenio Del Pero e Dario Zorz – RespirArt è considerato uno dei parchi artistici più alti al mondo, con interventi – attualmente oltre 20 – collocati tra quota 2mila e 2.200 metri sul livello del mare, a Pampeago di Tesero in Val di Fiemme, nel Trentino orientale.
Il parco d’arte si snoda lungo un percorso ad anello di 3 chilometri, raccolto tra il Rifugio Monte Agnello e lo Chalet Caserina; è raggiungibile tramite una salita di 30 minuti, a partire dal parcheggio della seggiovia Tresca di Pampeago e, in alcuni giorni d’estate, tramite la seggiovia Agnello. Nei mesi invernali, inoltre, alcune opere risultano visibili scendendo lungo la pista da sci “Agnello” dello Ski Center Latemar.
Le opere d’arte incluse nel circuito sono state realizzate da artisti di fama internazionale, tra cui il gotha dell’arte giapponese Hidetoshi Nagasawa. Estate dopo estate, il parco si rinnova e accoglie nuove installazioni artistiche; inoltre, nel Teatro all’aperto del Latemar, di fronte a Baita Caserina, vengono organizzati concerti ed incontri letterari.
Lo scorso 28 luglio si è tenuto il RespirArt Day, una festa itinerante che ha permesso di ammirare tutte le opere presente; in quell’occasione sono stati svelati i tre nuovi ingressi: i relativi autori, nel corso di una passeggiata guidata, ne hanno presentato alcuni caratteri salienti.
Pur nella loro eterogeneità, le opere esposte risultano unificate dalla volontà degli artisti di “lasciarle andare” ai mutamenti della Natura. Il risultato è la loro continua trasformazione, sulla quale gli agenti atmosferici agiscono in un’ottica di completamento e rinnovamento, plasmandole e mutandone i colori secondo il susseguirsi delle stagioni.
Tra i più recenti interventi realizzati a RespirArt si segnala Mediterraneo dell’artista, scultore del legno, curatore e direttore museale Elio Vanzo. Quest’opera “coniuga il senso di un’arte arcaica con la tensione verso una modernità, per certi versi, irrisolta. Il pastore, che dialoga silenziosamente con il suo animale, richiama la tradizione fiemmese e un passato mai dimenticato. Lo sguardo dell’uomo vaga verso un orizzonte lontano, ma di certo a Sud, dove idealmente si colloca l’inizio di quella civiltà di cui noi siamo gli epigoni”, come indica il sito ufficiale del parco.
[Immagine in apertura: Vedo e non vedo, l’intervento di L. Prosser]