Il 21_21 Design Sight a Tokyo, lo spazio ideato da Issey Miyake per promuovere il design nella vita di tutti i giorni, ospita una mostra che raccoglie i poster realizzati ogni anno in memoria del tragico bombardamento, avvenuto il 6 agosto 1945. Un'occasione per tenere viva la memoria sul dramma di Hiroshima.
Impossibile dimenticare: l’impiego della prima bomba atomica della storia dell’umanità, sganciata sulla città giapponese di Hiroshima il 6 agosto 1945, costituisce un dramma ancora vivo nella coscienza nazionale del Giappone.
Il tragico evento, commemorato nei giorni scorsi anche in Italia con una suggestiva cerimonia che si è svolta a Bologna, da anni ispira iniziative anche a carattere culturale nel Paese del Sol Levante.
Fino al 2 settembre, la Japan Graphic Designers Association Inc. (JAGDA) e il 21_21 DESIGN SIGHT presentano insieme la mostra Hiroshima Appeals. La Gallery 3 dello spazio ideato dal fashion designer Issey Miyake a Minato-ku, Tokyo, accoglie i manifesti prodotti dalla stessa JAGDA, dall’Hiroshima Peace Creation Fund e dall’Hiroshima International Cultural Foundation allo scopo di tenere viva la memoria del devastante bombardamento.
Da alcuni anni, infatti, queste istituzioni incaricano un graphic designer di realizzare un poster in ricordo dell’avvenimento, destinato alla distribuzione in tutto il Giappone.
Hiroshima Appeals ne raccoglie più di 20 esemplari, compreso il primo – Burning Butterflies di Yusaku Kamekura, datato 1983 – e il più recente, Questionmark di Kazunari Hattori, realizzato nel 2018.
Nel percorso espositivo sono incluse anche le opere di Siu Kataoka: scomparso nel 1997, il designer era originario di Hiroshima ed era riuscito a sopravvivere al bombardamento, del quale fu testimone oculare all’età di 13 anni. La sua “sfida artistica” era creare 100 poster per la pace; riuscì ad arrivare a quota 72, spinto dalla speranza di un futuro di concordia tra i popoli: questo era il messaggio che desiderava condividere con i bambini e le generazioni future.
Il medesimo scopo è alla base della rassegna, che intende raccogliere quell’appello per la pace globale. Un auspicio ancor più significativo in un periodo nel quale il tema degli armamenti atomici è tornato ad alimentare il dibattito internazionale.