Sarà presentato ufficialmente al prossimo Milano Design Film Festival il film "Non abbiamo sete di scenografie. La lunga storia della chiesa di Alvar Aalto a Riola", realizzato da Mara Corradi e Roberto Ronchi, che ricostruisce la complessa vicenda dell'unica opera italiana dell’architetto e designer finlandese.
Dopo la proiezione dello scorso 16 agosto, tenutasi sul sagrato della chiesa del paese di Riola (Bologna), bisognerà attendere la prossima edizione del Milano Design Film Festival – dal 25 al 28 ottobre 2018 – per la presentazione ufficiale del documentario Non abbiamo sete di scenografie. La lunga storia della chiesa di Alvar Aalto a Riola.
L’opera è stata realizzata dalla giornalista di architettura e design Mara Corradi e dal cameraman e regista Roberto Ronchi, mossi dal desiderio di raccontare la complessa vicenda che portò alla costruzione della chiesa di Riola, unico edificio progettato in Italia dal celebre architetto e designer finlandese.
A incaricare Aalto della costruzione fu il Cardinale Giacomo Lercaro, nel 1965; sulla scia degli orientamenti emersi in seguito al Concilio Vaticano II, il Cardinale scelse il progettista scandinavo non senza suscitare perplessità. Proprio dal discorso da lui pronunciato, in occasione della presentazione alla stampa e alle autorità della chiesa, è stata estratta la frase scelta dai due cineasti come titolo del film.
Si tratta di un’espressione incisiva, che intende sottolineare come l’architettura di Aalto, scomparso prima dell’avvio del cantiere, sarebbe stata in grado di sanare “l’urgenza della piccola comunità di sentirsi unita intorno a un altare”, ma anche utile per marcare le distanze da quanti avanzavano dubbi sull’operazione e accuse di “sfoggio di monumentalismo”.
Il film impiega un punto di vista particolare, ovvero quello di un ragazzino bolognese che studia l’architettura di Alvar Aalto, ma ancora ignora l’esistenza della sua unica opera italiana. Dal ritrovamento di un articolo all’interno di una monografia sull’architetto, prende però avvio un’indagine nel corso del quale il pubblico potrà conoscere una storia di coraggio e determinazione, non priva di battute d’arresto; ricostruita attraverso le testimonianze di chi la visse in prima persona e di chi ne conserva memoria attraverso i racconti uditi da altri.
[Immagine in apertura: Cantiere della Grandi Lavori all’epoca della costruzione della chiesa di Riola, su progetto di Alvar Aalto]