Le storie private e la dimensione pubblica e collettiva del Brasile moderno e contemporaneo sono al centro dell'edizione capitolina del festival Agenda Brasil, che propone una ricognizione sul più grande dei Paesi dell'America Latina attraverso gli "occhi" del cinema.
“Tentare di afferrare qualcosa di un Brasile che si interroga sempre più sulla sua identità: in movimento, legata a doppio filo e a tratti sfuggente” è l’obiettivo della kermesse Agenda Brasil, così come esplicitato dalle parole di Regina Nadaes Marques, Presidente dell’Associazione Vagaluna, realtà che organizza questo evento in varie città d’Italia.
Oltre a Milano, Genova e Torino, la manifestazione è in programma nella Capitale il 26, 27 e 28 settembre: sarà la Casa del Cinema di Roma a ospitare gli appuntamenti del Festival Internazionale di Cinema Brasiliano.
Per l’edizione in apertura sono previste le proiezioni di sei film – tutti del 2017 – che, insieme, daranno vita a un suggestivo collage di storie individuali e collettive del più grande Paese latinoamericano, intercettando generi e linguaggi eterogenei.
La musica, ad esempio, è il fil rouge della pellicola scelta per l’apertura; si tratta di Eu, meu pai e os cariocas – 70 anos de Música no Brasil (da cui è tratta l’immagine in apertura), diretto da Lúcia Veríssimo e già Premio del pubblico come miglior documentario al Festival Agenda Brasil Milano 2018. Per ciascuno delle tre giornate dell’appuntamento saranno proposti due film; la programmazione include, tra gli altri titoli, anche il documentario A vida extra-ordinaria de Tarso de Castro. Per la regia di Leo Garcia e Zeca Brito, l’opera ripercorre la vicenda biografica e professionale di uno dei grandi giornalisti brasiliani, sulla scia di un Brasile negli anni dalla dittatura e della censura.