Il programma della decima edizione di questo festival di Reggio Emilia che si sviluppa tra settembre e novembre si muoverà fra musica, teatro, danza, circo, con un accento sulla permeabilità fra i generi espressivi.
È tipico del contemporaneo lo sconfinamento programmatico che rende i progetti sempre meno classificabili, sempre più da scoprire. È proprio quello che succederà – a partire dal 15 settembre e nei prossimi mesi di ottobre e novembre, a Reggio Emilia e nei teatri Municipale Valli, Ariosto e Cavallerizza, nonché alla Fonderia Aterballetto – nella nuova e decima edizione del Festival Aperto: il programma si muoverà fra musica, teatro, danza, circo e altre forme espressive, con un accento speciale sulla permeabilità fra i generi.
L’edizione 2018 porta un titolo che richiama l’importanza della trasformazione, Passaggi, e vuole mettere in luce quello spazio di utopia realizzata – l’ambito delle arti performative – in cui mille confini possono essere infranti. Diversi progetti saranno incentrati sulla canzone, come quello inaugurale del festival con il duo formato da Enrico Rava e Stefano Bollani impegnato a improvvisare sulle canzoni italiane e brasiliane, senza dimenticare standard jazz e pezzi originali. Non può mancare il teatro, che mobilita tutte le arti performative e sceniche, come quello pungente e ironico di Antonio Rezza che partecipa al festival abitando le sculture di Flavia Mastrella. Infine, attenzione anche alla danza e al circo, che conosce in questi anni una nuova freschezza, proprio nella dimensione contenuta e poetica del teatro.
[Immagine in apertura: Stefano Bollani, photo by Valentina Cenni]