Lungo la Norwegian Scenic Route Andøya, nel nord della Norvegia, lo studio Morfeus Arkitekter ha recentemente ultimato una sorprendente area di sosta che si misura, con il linguaggio proprio dell'architettura contemporanea, con la forza e la maestosità della Natura.
Fermarsi lungo l’autostrada può trasformarsi in un’esperienza di contemplazione del paesaggio? Uno dei più recenti intervento dello studio Morfeus Arkitekter, di base a Oslo, offre una tangibile testimonianza di questa possibilità, affiancando la progettazione di un blocco funzionale con il godimento della bellezza del mare aperto e delle montagne.
Da qualche tempo, i viaggiatori in transito lungo la Norwegian Scenic Route Andøya, nel nord della Norvegia, possono infatti fermarsi in un’area di servizio concepita non come un edificio tradizionale, ma come la successione di elementi scultorei, calati nel territorio.
Nel sito scelto per quest’opera, i progettisti hanno collocato una serie di strutture sparse, ciascuna delle quale assolve a una precisa funzione. Oltre ai servizi igienici e al parcheggio, infatti, sono presenti una zona nella quale sedersi in piena libertà, un’area pic-nic e una passerella per brevi passeggiate.
Particolare attenzione è stata dedicata al volume occupato dai bagni, che dispone di un tetto dall’andamento slanciato ed è provvisto di un generoso rivestimento in vetro specchiante, capace di restituire la meraviglia del paesaggio circostante.
Profonda l’analisi condotta da Morfeus Arkitekter sulle peculiarità di questa zona: la stessa dislocazione dei vari elementi è un invito a scoprire le qualità intrinseche del luogo. “La nostra speranza – hanno sottolineato i progettisti – è che questi elementi vengano svelati e sperimentati gradualmente, incoraggiando ulteriori esplorazioni ed esperienze sul posto. Gli elementi sono adattati al terreno esistente, non viceversa. Abbiamo voluto procedere con attenzione, ma anche con un’audacia che riecheggia il paesaggio circostante. L’espressione architettonica principale consiste in lastre di cemento piegate, ispirate alle cime frastagliate della zona.”
[Immagine in apertura: Courtesy of Morfeus Arkitekter, via ArchDaily]