La necessità di raggiungere l'indipendenza economica e intellettuale per poter creare in assoluta libertà; l'urgenza di usare un punto di vista e delle parole differenti, per poter immaginare un diverso modo di essere donne all'interno della società: gli scritti di Virginia Woolf, la sua prospettiva femminista sono risuonati negli animi delle artiste per generazioni. Una mostra a Cambridge ripercorre i tanti modi in cui l'eredità dell'autrice è stata raccolta e coltivata in 150 anni di arte.
Figurano evidentemente diverse artiste tra i tanti lettori di Virginia Woolf, straordinaria scrittrice che per diverse generazioni ha rappresentato non solo un esempio letterario, ma anche un’icona per il femminismo e la lotta per la parità di genere.
Una nutrita casistica di autrici che hanno tratto ispirazione dai suoi scritti verrà presto esposta nelle sale del Fitzwilliam Museum a Cambridge, nel Regno Unito: a partire dal prossimo 2 ottobre, le opere di oltre 80 artiste attraverseranno 150 anni di storia della società contemporanea, rimarcando proprio l’intensificarsi e l’evoluzione dei temi cari alla Woolf.
La scelta di dedicare alla scrittrice una mostra a Cambridge non è casuale: qui, nel 1920, Virginia Woolf tenne le famose conferenze in cui invitava le studentesse a ricavarsi “una stanza tutta per sé”, ovvero guadagnare contemporaneamente l’indipendenza economica e intellettuale, per potersi dedicare alla creazione senza subire la sudditanza rispetto al genere maschile, com’era ancora nella cultura patriarcale.
Proprio il manoscritto del saggio derivante da queste lezioni, pubblicato nel 1929, è custodito dal museo a Cambridge, donato dal marito Leonard dopo che Virginia si era tolta la vita. Anche questo testo sarà eccezionalmente presente nel percorso espositivo, insieme a una serie di oggetti personali appartenuti alla scrittrice e ai suoi affetti più cari.
[Immagine in apertura: Vanessa Bell, Interior with a Table, 1921, Tate]