Il Centre Pompidou sta per ospitare una mostra davvero attesa, che ripercorre la carriera dell’artista austriaco scomparso nel 2012. Rendendogli omaggio con una esposizione di grande intensità.
Bisognerà attendere ancora poche ore per assistere alla più vasta retrospettiva mai intitolata a Franz West: circa 200 opere animeranno la mostra ospite del Centre Pompidou dal 12 settembre al 10 dicembre, ripercorrendo la parabola creativa di uno degli artisti più iconici dell’epoca contemporanea.
I riflettori si accenderanno su un lungo periodo temporale, compreso fra il 1972 e il 2012, mettendo in luce le evoluzioni stilistiche di West e il suo variegato approccio ai diversi linguaggi visivi. La mostra, infatti, riunirà alcuni disegni degli anni Settanta, raramente esposti; le prime sculture, fra cui la serie Passstücke avviata nel 1973-74, e le installazioni scultoree in carta pesta degli anni Ottanta, oltre agli esiti dei dialoghi con artisti del calibro di Herbert Brandl, Heimo Zobernig e Albert Oehlen.
Non mancheranno i lavori della serie Lemurenköpfe, collage e disegni risalenti agli ultimi anni di attività di West, ulteriori testimonianze delle tante sfumature che definiscono l’operato dell’artista. La mostra parigina intende porre in evidenza lo stretto legame innescato da West fra i propri lavori e il pubblico, calcando la mano sull’aspetto partecipativo delle sue installazioni e sovvertendo le abituali categorie estetiche.
La collaborazione con altri ambiti creativi ‒ dalla musica alla scrittura ‒ è un altro elemento cardine nella poetica di West, che fu anche appassionato di filosofia e psicanalisi. L’installazione Auditorium ‒ realizzata per la documenta 9 di Kassel nel 1992 e chiara allusione al setting terapeutico freudiano ‒ sarà esposta all’ingresso della Galleria 2 del Centre Pompidou e ospiterà un ricco calendario di incontri e performance in compagnia di amici e colleghi di West, fra i quali Bice Curiger e Kasper König.