L'artista argentino che ha conquistato fama mondiale con le sue visionarie opere interattive si appresta a presentare nella capitale francese il suo più grande e ambizioso progetto espositivo. Parte integrante di Aerocene, il lavoro artistico interdisciplinare avviato da Saraceno negli anni scorsi, la mostra intende celebrare nuovi modi di pensare al nostro rapporto con il pianeta, attraverso inedite modalità di produzione della conoscenza.
Dopo Phillipe Parreno, Tino Sehgal e Camille Henrot, è Tomás Saraceno il protagonista della quarta edizione del format espositivo Carte Blanche. Il ciclo, ospitato e promosso dal Palais de Tokyo di Parigi, concede di volta in volta all’artista invitato di misurarsi con gli spazi dell’istituzione francese in assoluta libertà, “modellandoli” a proprio piacimento.
Noto su scala globale per le sue installazioni visionarie e sorprendenti, aperte alla sperimentazione da parte del pubblico e capaci di stimolare nuove visioni della dimensione architettonica canonica, l’autore argentino ha concepito per l’occasione On Air. A partire dal 17 ottobre prossimo, l’intervento sarà associato a una selezione delle sue opere principali e ad alcune nuove produzioni e trasformerà la visita al Palais de Tokyo “in un’esperienza sensoriale unica“.
Concepita nella forma di una “jam session cosmica” grazie a workshop, concerti e dibattiti pubblici che animeranno – regolarmente e per l’intero periodo di apertura – l’appuntamento espositivo, On Air è il risultato del lavoro collaborativo di istituzioni scientifiche, gruppi di ricerca, attivisti, comunità locali, musicisti, filosofi e “fenomeni celesti”. Tutti questi soggetti, insieme ai visitatori, potranno essere considerati come “co-protagonisti”, ovvero figure partecipi dell’evoluzione della mostra.
All’interno dei 13mila metri quadrati disponibili, Saraceno proporrà un’affascinante esperienza sensoriale, attraverso la costruzione di un “ecosistema” a metà strada tra Terra e universo. Scandita da una grande quantità di presenze animate e inanimate, nonché ritmata da fenomeni che conviveranno al suo interno, l’installazione sarà “come un insieme, rivelando la forza delle varie entità che fluttuano nell’aria e il modo in cui interagiscono con noi: dalla CO2 alla polvere cosmica, fino alle onde radio. Così, quando il respiro diventa aria, le storie invisibili che compongono la natura di cui siamo parte ci invitano a reimpostare poeticamente il nostro modo di abitare il mondo e di essere umani.”
On Air, che resterà aperta fino al 6 gennaio prossimo, costituisce il più grande progetto espositivo al quale l’artista ha fin qui lavorato; sarà quotidianamente arricchito da “un coro di voci umane e non umane“. In tre date speciali – 26 ottobre; 23 novembre; 14 dicembre – si terranno speciali simposi, ai quali prenderanno parte ricercatori, attivisti e artisti. Tra i temi affrontati, le sfide globali legate nell’epoca dell’Antropocene: del resto, anche il progetto On Air intende a suo modo attivare una riflessione sull’impatto delle attività umana nell’ecosistema ed è parte integrante di Aerocene.