Arrivano non solo dalla Cina, gli artisti in mostra nel secondo progetto espositivi curato da Maurizio Cattelan. Sviluppata in collaborazione con Alessandro Michele - direttore creativo della maison Gucci - la rassegna The Artist is Present a Shanghai prende in esame i concetti di imitazione e autorialità, a partire da un titolo e da una campagna promozionale esplicitamente legati alla "madre" dell'arte performativa.
È il Museo Yuz di Shanghai a ospitare, a partire dall’11 ottobre, The Artist is Present, la nuova mostra curata dall’artista italiano Maurizio Cattelan, in collaborazione con il direttore creativo della maison Gucci, Alessandro Michele.
Il titolo dell’esposizione, che fino al 16 dicembre 2018 riunirà una trentina di artisti provenienti non solo dalla Cina, fa riferimento alla celebre performance di Marina Abramović al MoMA con un preciso scopo: la rassegna, infatti, analizza i concetti di imitazione, intenzione e autorialità, a partire da opere nelle quali il tema della simulazione e della copia diviene “paradigma della cultura globale“.
A raccontare l’iter del progetto è stato lo stesso Cattelan, che con The Artist is Present veste i panni di curatore per la seconda volta, dopo il debutto torinese avvenuto nel 2014 con Shit and Die. “Copiare è come una bestemmia: potrebbe essere visto come irrispettoso nei confronti di Dio, ma allo stesso tempo è il riconoscimento significativo della sua esistenza”, ha precisato in merito.
In perfetta analogia con la scelta già compiuta attraverso il titolo, anche la campagna pubblicitaria della mostra attinge all’universo creativo di Marina Abramović, artista attualmente di scena a Firenze, con la prima grande retrospettiva che l’Italia dedica alla sua produzione e ricerca. Negli ArtWall di Gucci – già apparsi a Milano, New York, Londra e Hong Kong – per annunciare l’apertura di The Artist is Present, il volto dell’artista serba viene sostituito da quello di una donna che, almeno a un primo sguardo, ne ricorda le sembianze fisiche.