Si rinnova il dialogo tra la Fondazione Palazzo BLU e il Centre Georges Pompidou, artefici della mostra in arrivo nella sede pisana. Un viaggio alla scoperta delle opere che hanno dato un volto al Surrealismo, custodite dall’istituzione museale parigina.
A partire dall’11 ottobre, e sino al 17 febbraio, a Pisa si respirerà un po’ di Parigi, complice la mostra da MAGRITTE a DUCHAMP. 1929: il Grande Surrealismo dal Centre Pompidou, allestita a Palazzo Blu nel decennale della nascita dell’omonima fondazione. Dopo il successo ottenuto nel 2015 da Modigliani et ses amis, il dialogo tra Palazzo Blu e il Centre Georges Pompidou torna ad animare una rassegna che si preannuncia spettacolare.
Curata da Didier Ottinger, la mostra offre al pubblico la straordinaria occasione di ammirare capolavori di rado prestati dal museo parigino, in quanto parte integrante della sua collezione permanente. Il fil rouge, come sottolineato dal titolo, è l’epopea surrealista, descritta attraverso le opere dei suoi protagonisti più celebri.
La novantina di lavori esposti ‒ dipinti, fotografie, sculture, disegni e collage ‒ restituiscono le molte sfumature del Surrealismo analizzandone l’apogeo, che coincise con un delicato momento storico.
Nel 1929, infatti, mentre il mondo assisteva al crollo dell’economia e alla crisi dell’Internazionale comunista, André Breton e il poeta Louis Aragon impressero un nuovo corso al movimento, pubblicando, nel mese di dicembre, il Secondo manifesto surrealista, il quale non incontrò il favore di tutti gli artisti fino ad allora legati al Movimento.
La mostra pisana testimonia la molteplicità di approcci che confluirono nel Surrealismo, accostando lavori di René Magritte ‒ autore dell’opera scelta come emblema della rassegna, Le double secret, Salvador Dalí ‒ con Dormeuse, cheval, lion invisibles e L’âne pourri ‒ Max Ernst, Alberto Giacometti, Giorgio de Chirico, Man Ray, Joan Miró, Yves Tanguy, Pablo Picasso. Senza dimenticare L.H.O.O.Q., il capolavoro di Duchamp in cui l’artista si misura in maniera dissacrante con l’opera leonardesca per eccellenza.
[Immagine in apertura: 09, Musée national d’art moderne – Centre de création industrielle. Copyright: © René Magritte by SIAE 2018]