170 immagini, 15 filmati originali, una selezione di oggetti di design, prime pagine di quotidiani: sono alcuni dei documenti che costituiscono la mostra "Dreamers. 1968: come eravamo, come saremo", giunta a Torino dopo Roma, che si arricchisce delle testimonianze del 1968 nel capoluogo piemontese.
Dopo la tappa capitolina, negli spazi del Museo di Roma in Trastevere, per il progetto espositivo promosso in occasione del 50esimo anniversario del 1968 – curato da AGI Agenzia Italia, da un’idea di Riccardo Luna – è tempo di fare rotta su Torino.
Fino al 2 dicembre prossimo, infatti, sono CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia e il grattacielo Intesa Sanpaolo ad accogliere Dreamers. 1968: come eravamo, come saremo, la mostra fotografica e multimediale che, oltre a celebrare un anno chiave del XX secolo, punta i riflettori “sul futuro che sognava l’ultima generazione che non ha avuto paura di cambiare tutto per rendere il mondo migliore”, come ha scritto a riguardo lo stesso Luna, affiancato in questa iniziativa da Marco Pratellesi, condirettore AGI.
Il risultato è un’immersione nei passaggi storici cruciali del 1968, messi in evidenza in un percorso espositivo dall’alto potere narrativo. A emergere sono scatti relativi alle occupazioni, alle lotte degli studenti, alla vita quotidiana dell’epoca, alle imprese sportive – e calcistiche, in particolare – alla musica, al cinema, ai trend in fatto di moda e tecnologia. Le immagini presentate provengono in larga parte dall’archivio storico di AGI; a questo patrimonio si uniscono anche fotografie concesse da numerose altre raccolte, sia appartenenti a testate giornalistiche sia custodite da importanti istituzioni.
A Torino, inoltre, la mostra si arricchisce di contributi fotografici, video e documenti direttamente calati nel contesto locale, come le foto relative al famoso sciopero del 30 marzo della Fiat, agli sgomberi, alle manifestazioni universitarie, le immagini tratte dal Museo Nazionale del Cinema e alle prime pagine del quotidiano La Stampa.
Usi, costumi, tradizioni e cronache dell’Italia di quell’anno, divisi secondo sezioni tematiche, si affiancano nel percorso espositivo ai grandi eventi che avevano luogo, in contemporanea, nel resto del mondo. Accanto alle storie nazionali, dunque, si inserisce il ricordo dei grandi “sognatori del futuro”, scelti per dare il benvenuto ai visitatori. Le figure di Martin Luther King e Bob Kennedy permetteranno di estendere la visione oltre i confini nazionali, ricordando pagine chiave della storia internazionale, tra cui la Guerra del Vietnam, la Primavera di Praga, la lotta contro la segregazione razziale negli Stati Uniti.
Dreamers. 1968: come eravamo, come saremo è associata a un programma di eventi collaterali che include dibattiti e workshop, nel corso dei quali saranno affrontati temi come le fake news e il racconto della quotidianità nell’epoca della digitalizzazione.
[Immagine in apertura: Roma, il pittore Renato Guttuso insieme ad alcuni studenti della Facoltà di Architettura, 28 febbraio, 1968. AGI]