Al Parco Archeologico di Pompei il dipinto dalla notevole carica erotica rinvenuto nei giorni scorsi fa riferimento all'unione tra la regina di Sparta, Leda, e Giove, che per conquistarla assunse le sembianze di un cigno.
Hanno fatto il giro del mondo, le prime fotografie scattate all’affresco riportato alla luce, nei giorni scorsi, all’interno del Parco Archeologico di Pompei. Il vasto sito, nel quale prosegue il piano di riqualificazione denominato Grande Progetto Pompei, continua a conquistare le prime pagine dei quotidiani grazie agli interventi in progress e ai loro, spesso sorprendenti, esiti.
A qualche settimana di distanza dal ritrovamento dell’iscrizione a carboncino che supporterebbe la tesi secondo cui l’eruzione del 79 d.C. sarebbe avvenuta il 24 ottobre e non il 24 agosto, nel corso delle operazioni di riprofilamento dei fronti di scavo della Regio V a riaffiorare è stato un magnifico affresco.
In un cubicolo (stanza da letto) di una casa situata in via del Vesuvio, infatti, nei giorni scorsi i restauratori hanno rinvenuto un dipinto dai colori ancora vividi, raffigurante una figura femminile e un cigno. L’opera, realizzata in un ambiente collocato accanto al corridoio di ingresso della dimora – nel quale era già stato individuato l’affresco del Priapo analogo a quello della vicina Casa dei Vettii – fa diretto riferimento al mito di Leda. Secondo la mitologia, infatti, fu sotto le sembianze di un cigno che Giove si unì a Leda, moglie di Tindaro, il re di Sparta, nei pressi del fiume Eurota.
La scena, che in questo caso possiede una forte carica sensuale, venne riprodotta in più domus di Pompei, a testimonianza della popolarità raggiunta da tale episodio.
Secondo una delle versioni della narrazione, dal doppio amplesso della regina Leda – prima con Giove e, successivamente, con il marito Tindaro – sarebbero state generate due uova. Da queste sarebbe nati i gemelli Castore e Polluce (i Dioscuri), Elena – futura moglie di Menelao, re di Sparta e “causa” della guerra di Troia – e Clitennestra, a sua volta destinata a sposare (e assassinare) Agamennone, re di Argo e fratello di Menelao.
Il nuovo ritrovamento conferma, ancora una volta, la straordinaria ricchezza del sito di Pompei, oltre a offrire una testimonianza del gusto della popolazione che qui risiedeva. Alla singolare vicenda della città romana, ai suoi segreti e alla sua quotidianità è dedicata la serie Pompei – Gli ultimi giorni. Costituta da tre episodi, a partire da venerdì 23 novembre e fino a domenica 25 novembre sarà trasmessa – ogni giorno alle 15:30 – su Sky Arte: un’occasione per immergersi nell’affasciante storia di Pompei prima che l’eruzione del 79 d.C. ne decretasse la fine.