Due mondi, due sguardi, due modi per esplorare la realtà e svelarne le tante potenzialità: il museo australiano accoglie un progetto espositivo senza precedenti, che colloca le iconiche opere di Escher nella cornice architettonica concepita da uno dei più influenti e innovativi studi di progettazione dei giorni nostri, guidati dal giapponese Oki Sato.
Provengono dalla collezione del Gemeentemuseum de L’Aia, le 150 opere del grande incisore e grafico olandese Maurits Cornelis Escher esposte, dal 2 dicembre prossimo, alla National Gallery of Victoria di Melbourne. Con questo ambizioso progetto espositivo, però, l’istituzione culturale australiana non si limita a ospitare una grande mostra dedicata al celebre artista scomparso nel 1972, considerato a livello globale “un Maestro dell’illusione ottica“.
Aperta fino al 7 aprile 2019, Escher X nendo | Between Two Worlds prova ad attualizzarne la visione, affiancando gli iconici lavori dell’autore europeo con il linguaggio architettonico dell’acclamato studio di design nendo, guidato dal progettista giapponese Oki Sato.
Attraverso l’incontro – ad oggi senza precedenti – tra queste due menti creative, i visitatori avranno l’occasione di ripercorrere l’intera carriera di Escher, attraverso lavori realizzati dal 1916 fino ad arrivare a Snakes, del 1969.
Dal museo olandese sono state concesse opere altamente rappresentative della parabola artistica escheriana: è il caso della xilografia Day and night, datata 1938, nella quale la luce irrompe in un paesaggio olandese, in cui abitazioni, campi e corsi d’acqua risultano perfettamente specchiati.
Analizzando le idee, i principi logico-matematici sottesi alla produzione di Escher, le sue criptiche composizioni, le sue affascinanti illusioni ottiche, lo studio nendo ha concepito un layout espositivo che prova a conferire tridimensionalità alle visioni spaziali fissate su supporto cartaceo.
L’archetipo della casa, elevato a simbolo dello spazio e dell’architettura, ricorre più volte all’interno del percorso espositivo, assumendo varie forme esplicitamente riconducibili a modelli escheriani, sapientemente manipolati.
Ripercorrendo la genesi di questa mostra, il direttore della NGV – Tony Ellwood AM, ha affermato che “la pratica artistica di Escher, grazie al suo gioco complesso con lo spazio, la logica e la matematica, ha avuto un impatto indelebile sull’architettura e sul design per molte generazioni. Questa ricca eredità ha convinto il museo ad abbinare Escher con nendo.”
L’esposizione, inoltre, consentirà al pubblico di conoscere in modo unico lo stile dell’incisore olandese, permettendogli di “esplorare come l’arte può essere percepita e sperimentata in modo diverso attraverso la lente del design“.