La mostra in due sedi allestita alle Gallerie d’Italia e al Museo Poldi Pezzoli di Milano punta i riflettori sull’estetica romantica, attraverso il contributo che gli artisti nostrani diedero al suo sviluppo.
È una mostra affascinante e dai contorni sfaccettati, quella allestita fino al 17 marzo alle Gallerie d’Italia e al Museo Poldi Pezzoli di Milano. Romanticismo, a cura di Fernando Mazzocca, svela il ruolo di primo piano giocato dall’Italia nella definizione di un movimento ad ampio raggio che affonda le radici nell’epoca ottocentesca.
Oltre a Inghilterra, Francia, Germania e Impero austriaco, anche l’Italia prese parte all’acceso dibattito culturale di allora, come dimostrato dalle 200 opere esposte, raggruppate in 5 sezioni al Museo Poldi Pezzoli e in ben 12 alle Gallerie d’Italia.
Qui i temi spaziano dalla natura alle atmosfere notturne, dalle scene storiche alla “pittura urbana”, dall’acqua al nudo, dal ritratto ai popolari temi biblici.
Luigi Basiletti, Ippolito Caffi, Francesco Hayez, Giovanni Andrea Carnovali detto il Piccio, i membri della Scuola di Posillipo e Natale Schiavone sono solo alcuni dei molti artisti in mostra alle Gallerie d’Italia, cui si sommano Maestri del calibro di Caspar David Friedrich e Jean-Baptiste-Camille Corot, attivi nel Belpaese e messi a confronto con i colleghi nostrani. Non manca una sezione dedicata alla scultura, dedicata alle opere di Alessandro Puttinati, Vincenzo Vela, Pietro Tenerani, Antonio Piatti e Giovanni Dupré.
[Immagine in apertura: Romanticismo, sezione Pittura Sacra. Una spiritualità interiore, veduta dell’allestimento presso Gallerie d’Italia, Milano. Photo by Alessandro Cervetti]