Map Studio, di Francesco Magnani e Traudy Pelzel, e Orizzontale, collettivo composto da Giuseppe Grant, Margherita Manfra, Nasrin Mohiti Asli, Roberto Pantaleoni e Stefano Ragazzo, si sono aggiudicati i due riconoscimenti associati all'annuale Festa dell’Architetto. "Una comunità per l’Architettura" è il tema scelto dal Consiglio Nazionale degli Architetti P.P.C. per la sesta edizione dell'iniziativa. Assegnate anche alcune menzioni d'onore.
Due giorni interamente dedicati all’architettura italiana: a una settimana dalla chiusura della 16. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, la città lagunare ha ospitato l’annuale Festa dell’Architetto, promossa dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
Giunta alla sesta edizione, l’iniziativa, associata quest’anno al tema “Una comunità per l’Architettura”, ha rappresentato l’occasione per il conferimento dei Premi Architetto italiano 2018 e Giovane Talento dell’Architettura italiana 2018.
Ad aggiudicarsi i riconoscimenti sono stati, rispettivamente, Map Studio, realtà che si occupa di architettura, urbanistica e design di base a Venezia, dove è nata nel 2004 guidata Francesco Magnani e Traudy Pelzel, e Orizzontale, collettivo capitolino di architetti guidato da Giuseppe Grant, Margherita Manfra, Nasrin Mohiti Asli, Roberto Pantaleoni e Stefano Ragazzo, il cui lavoro attraversa architettura, urbanistica, arte pubblica e autocostruzione.
Nel caso di Map Studio, il premio è stato assegnato per il progetto Tramway Terminal, la pensilina di capolinea del tram realizzata a Piazzale Roma a Venezia, giudicata dalla Giuria, presieduta dall’architetto Dominique Perrault, in grado di incarnare “il linguaggio contemporaneo elegante e misurato che parla di ricerca tecnologica e studio del dettaglio“.
Già risultato vincitore del premio internazionale Young Architects Program – YAP MAXXI 2014 indetto dal Museo MAXXI e dal MoMA PS1, il Progetto 8 ½ (nell’immagine in apertura) del collettivo Orizzontale è un “teatro portatile, una macchina per abitare lo spazio pubblico“, composto da due elementi complementari – la parete e l’arena – e realizzato con materiali poveri.
Inoltre, sono state assegnate alcune menzioni d’onore: nella categoria Opere di nuova costruzione è stato segnalato il progetto Sei case in linea di Roberto Mascazzini e Gino Guarnieri, a Sesto S. Giovanni (Mi); in Opere di restauro o recupero si è imposto il Progetto Cantina Hotel Pacherhof, a Novacella-Varna (Bz), dello Studio di Architettura bergmeisterwolf architekten – di Gerd Bergmeister e Michaela Wolf; Menzione d’Onore per le Opere di allestimento o di interni a The perfect density, installazione progettata da Migliore + Servetto Architects, di Ico Migliore e Mara Servetto; a Map Studio, vincitore del Premio Architetto italiano, è andata la menzione d’onore per Opere in spazi aperti, infrastrutture e paesaggio; menzione anche per ARIS Architects – di Alberto Corrado, Francesca Zalla, Hani Chaouech – con il progetto Archetipo in Opere di Design, categoria che ha debuttato quest’anno.
A caratterizzare questa edizione della Festa dell’Architetto sono state anche la lectio magistralis Groundscape di Dominique Perrault e il conferimento della Medaglia del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha fatto pervenire il suo “augurio per il successo dell’iniziativa”.