Il fotogiornalista russo Yuri Kozyrev e il collega olandese Kadir van Lohuizen si sono aggiudicati la nona edizione del Carmignac Photojournalism Award con un doppio lavoro di inchiesta, che documenta gli sconvolgimenti in corso nella regione artica. Tra cambiamento climatico, pressione turistica e "lotte" per la gestione delle risorse naturali.
Cosa sta accadendo nel territorio artico per effetto del cambiamento climatico? Le drammatiche trasformazioni dei paesaggi naturali e lo sfruttamento delle risorse di questa regione quale impatto stanno avendo sulla vita degli abitanti?
Vincitori della nona edizione del Carmignac Photojournalism Award, i fotografi Yuri Kozyrev e Kadir van Lohuizen hanno compiuto una doppia spedizione per conoscere da vicino l’allarmante situazione del contesto artico e aprire gli occhi della comunità internazionale su questo tema.
Gli esiti delle loro indagini sono in mostra, fino al 7 dicembre prossimo, a Parigi. La rassegna Arctic: New Frontier — A double polar expedition, in corso alla Cité des sciences et de l’industrie, svela in maniera cruda e diretta quanto la Siberia, le Svalbard, la Groenlandia, territori in Canada e in Alaska, siano soggetti a un profondo mutamento che non lascia indifferenti animali e abitanti.
I due fotoreporter hanno lavorato contempoarneamente nell’area artica del pianeta.
Le loro immagini testimoniano non solo gli effetti dello scioglimento delle calotte polari, ma anche lo stato di salute dei residenti.
Kozyrev, ad esempio, ha costeggiato la costa del Mare di Barents e viaggiato a bordo del Montchegorsk, prima nave portacontainer ad utilizzare la rotta del Mare del Nord; nel corso del suo itinerario ha incontrato persone che si sono ammalate a causa dall’estrazione di nichel.
Van Lohuizen ha iniziato il suo viaggio sull’isola norvegese di Spitzberg, nell’arcipelago delle Svalbard; successivamente, in Groenlandia, ha incontrato scienziati che da poco hanno scoperto l’esistenza di fiumi ghiacciati sotto la calotta di ghiaccio. Ha inoltre raggiunto tra le altre tappe il villaggio di Kivalina, sulla punta settentrionale dell’Alaska, che secondo le attuali previsioni scomparirà sott’acqua entro il 2025.
Le pressioni del turismo, la militarizzazione, lo sfruttamento del gas e delle altre risorse naturali, l’apertura delle rotte commerciali e, naturalmente, la questione ambientale, hanno sottratto l’Artico al suo lungo isolamento, finendo anche per renderlo un territorio di “scontri” tra paesi e multinazionali. Aprire gli occhi su quanto sta avvenendo appare dunque ancora più urgente e le fotografie della mostra Arctic : New Frontier — A double polar expedition offrono una testimonianza della velocità con cui gli sconvolgimenti di questa regione si stanno verificando e delle modalità con cui sono destinati a incidere anche su scala globale.
[Immagine in apertura: Yamal Peninsula, April 2018 © Yuri Kozyrev/NOOR for Fondation Carmignac]