Una vera battaglia, con lettere, articoli di giornale, sedute del consiglio comunale, prese di posizione del prefetto, proteste, procedette il distacco degli affreschi di Tiepolo che dalla Villa dei Leoni, a Mira, partirono alla volta di Parigi, dove ancora oggi sono conservati. Un'innovativa tecnica, sviluppata da un'azienda di Padova, è ora riuscita a "sanare" un'assenza lunga oltre un secolo...
“La storia della vendita del ciclo di affreschi di Gian Battista Tiepolo che un tempo abbellivano le sale di Villa Pisani Contarini, meglio conosciuta come Palazzo dei Leoni, a Mira, è un brutto capitolo nella storia della conservazione dei beni artistici nell’Italia ottocentesca“.
Con queste parole, nella recente pubblicazione Bentornato Tiepolo!, Luciano Bertolucci ripercorre il singolare destino dell’importante intervento artistico firmato da uno dei più grandi artisti del Settecento veneziano.
In concomitanza con i 150 anni di nascita del Comune di Mira, in provincia di Venezia, sono state inaugurate a Villa Pisani Contarini le copie digitali di tre dei quattro affreschi del celebre artista. Si tratta di “un frammento di eternità che viene ricollocato lì dove il genio artistico del Tiepolo aveva scelto di lasciare traccia. Un ritorno a casa a lungo inseguito“, ha commentato il Sindaco di Mira, Marco Dori.
Dopo oltre un secolo di assenza – le opere furono infatti vendute nel 1893 ai coniugi collezionisti Edouard Andrè e Nélie Jacquemart, da parte del proprietario dell’immobile, il commendatore Demetrio Homero – il comune della Riviera del Brenta è dunque riuscito a “recuperare” gli affreschi, che furono al centro di una lunga querelle tra Italia e Francia. Mentre a Parigi il museo Jacquemart-Andrè continua a conservare gli originali, a Mira grazie alla tecnologia Tatoowall – sviluppata e brevettata da un’azienda padovana – la copia digitale consente di “sanare” lo strappo – artistico e identitario – generato dalla complessa vicenda.