Le opere del celebre incisore olandese rappresentano per voi un rompicapo inestricabile, dall'alto potere attrattivo? Allora vi consigliamo di organizzare un viaggio in Asia: i progettisti di studio 10 hanno pensato di ispirarsi agli interni impossibili di Escher per l'interior design di un nuovo hotel, in Cina.
Tutti pazzi per Maurits Cornelis Escher! A tenere costantemente accesi i riflettori internazionali sull’opera del grande artista visivo non ci sono solo i progetti espositivi che, in giro per il mondo, ne celebrano lo sconfinato talento. Tra questi, impossibile non citare il sorprendente Between Two Worlds – Escher X nendo, che ha appena debuttato alla National Gallery of Victoria di Melbourne.
A 46 anni dalla sua scomparsa, l’incisore e grafico originario di Leeuwarden continua a essere una fonte di ispirazione anche per chi opera nel settore architettura, come emerge dall’intervento di interior design curato da studio 10 – azienda attiva a Shenzhen, Hong Kong e New York – a Pingle County, nella provincia cinese del Guangxi.
Le illusioni ottiche e le sbalorditive prospettive, che negli anni hanno alimentato la cosiddetta Eschermania, in Cina hanno guidato la mano dei designer nella definizione degli spazi interni di una struttura ricettiva di recente apertura.
In particolare, studio 10 ha progettato le stanze Maze e Dream, dando prova di saper conferire un’identità tridimensionale alle opere bidimensionali dell’artista olandese. Il risultato sono vani nei quali gli ospiti posso muoversi tra scale fluttuanti, curiose finestre, singolari porte, mini-labirinti interni.
Il team ha voluto uno “spazio misterioso, infinito e impossibile” che, nello stesso tempo, fosse facilmente esperibile in prima persona. Per raggiungere l’obiettivo, oltre alla progettazione di strutture e dettagli su misura, si sono rivelati necessari uno scrupoloso studio della luce e del colore.