Tra le nove proposte selezionate nell'ambito delle oltre 300 presentate al Resilient Homes Design Challenge, c'è anche la casa galleggiante sviluppata da un team di 48 studenti di diverse nazionalità del Politecnico di Torino.
Il cambiamento climatico pone ai progettisti dei settori architettura e ingegneria nuove sfide, alle quali non possono sottrarsi le nuove leve di queste professioni. Non si tratta solo di occuparsi di individuare modalità innovative e intelligenti per rendere il paesaggio urbanizzato, complessivamente inteso, più sicuro rispetto alle calamità naturali che sempre si verificano con crescente violenza in varie zone del mondo. Assicurare all’intera popolazione mondiale un’abitazione è una delle emergenze più sentite a tutte le latitudini, come testimoniato anche dai flussi migratori in corso, parte dei quali sono dovuti proprio al clima.
Promosso dalla World Bank e da Nazioni Unite – UN Habitat, in partenariato con Airbnb, Build Academy e Global Facility for Disasters Reduction and Recovery, il concorso Resilient Homes Design Challenge ha avuto come obiettivo la progettazione di abitazioni di dimensioni ridotte e sostenibili; tra i vincoli erano indicati anche costi di costruzione inferiori a 10 mila dollari.
Ad aggiudicarsi una delle sezioni del contest è stato il progetto sviluppato da 28 studenti della laurea magistrale in Architettura per il progetto sostenibile del Politecnico di Torino, di diverse nazionalità. Al tema del concorso – progettare un’abitazione assimilabile al cosiddetto “transitional housing”, in modo tale da superare l’approccio tradizionale basato su campi profughi temporanei, che sempre più spesso divengono permanenti, a favore di una rilocalizzazione intesa come inizio di un nuovo insediamento evolutivo – gli studenti hanno risposto con Core House.
Il progetto che ha portato allo sviluppo di questa abitazione, coordinato dalla studentessa colombiana Laura Munoz Tascon, combina il design elegante di casa in bambù a basso costo con l’alta sostenibilità della stessa. La casa, inoltre, è auto-costruibile ed in grado di resistere alle inondazioni grazie a una “speciale dotazione”: è provvista di un sistema di galleggianti realizzati con materiali di recupero che le consente di sollevarsi dal suolo. Core House e i progetti che si sono aggiudicati gli altri riconoscimenti legati al premio parteciperanno a un’esposizione nella sede centrale della World Bank a Washington e in altri luoghi di richiamo internazionale.