A 21 anni dalla sua fondazione, il Guggenheim Museum Bilbao ha scelto di dotarsi di ZERO, un nuovo strumento tecnologico al servizio dei visitatori, che fornisce informazioni sulla storia urbana della regione di Bilbao e offre un nuovo approccio all'edificio di Frank O. Gehry e alla collezione permanente dell'istituzione che ha trasformato la città basca.
Si evolve attraverso ZERO lo slancio pionieristico che ha accompagnato, fin dalla sua genesi, il Guggenheim Museum di Bilbao. Il museo nato 21 anni fa, artefice di una profonda rivoluzione del tessuto sociale e culturale della città basca – dall’apertura a oggi è rimasto praticamente immutato il suo “potere attrattivo”, infatti annualmente riunisce un numero di visitatori tre volte superiore alla popolazione residente – ha scelto di dotarsi di un sistema introduttivo inedito.
Una volta varcata la soglia dell’edificio museale, la “galleria-installazione” localizza la presenza dei visitatori attraverso un dispositivo ottico immersivo. ZERO, come è stato ribattezzato il nuovo sistema, dà il benvenuto a tutti gli ospiti proponendo loro un’esperienza sensoriale dalla quale riescono a ottenere informazioni sulla storia urbana della regione di Bilbao, sull’architettura progettata da Frank O. Gehry e sulla collezione permanente del museo.
Fisicamente gli utenti sono avvolti all’interno di una proiezione curva, che definisce un ambiente caleidoscopico a specchio: un’impostazione dinamica, che colloca lo spettatore al centro ed è capace di estendersi oltre i limiti fisici dello spazio tangibile.
A sviluppare questo dispositivo è stato Local Projects, uno studio di design con sede a New York, noto per l’interesse verso soluzioni in grado di coinvolgere i visitatori; i suoi interventi sono presenti alla Gallery One al Cleveland Museum of Art, all’ARoS Art Museum in Danimarca, al Cooper-Hewitt Smithsonian Design Museum di New York, al Mithraeum Bloomberg SPACE di Londra.