Il cambiamento climatico non è un fenomeno estraneo alle nostre esistenze quotidiane. L'installazione Ice Watch mostra senza mezzi termini cosa sta davvero avvenendo nell'Artico. Invitando tutti a modificare i propri stili di vita con effetto immediato.
24 blocchi di ghiaccio davanti alla Tate Modern; altri 6 blocchi nel cuore di Londra, al di fuori della sede europea di Bloomberg. Sono propri questi gli elementi – naturali e deperibili – che compongono l’installazione Ice Watch London, inaugurata nei giorni scorsi nella capitale inglese e curato dall’acclamato artista internazionale Olafur Eliasson. Protagonista di una retrospettiva in apertura nel luglio 2019, proprio alla Tate Modern, il co-progettista di Fjordenhuse, nella penisola danese dello Jutland, ha sviluppato un intervento di arte urbana insieme al geologo Minik Rosing per rendere evidente l’impatto del cambiamento climatico.
Resa possibile grazie al supporto di Bloomberg Philanthropie, Ice Watch London conduce in una delle metropoli più vivaci del mondo vere formazioni ghiaccio provenienti dalla Groenlandia. Nel loro “luogo di origine” si stavano sciogliendo e il processo che l’artista intende mostrare a tutti è esattamente questo: riducendo le distanze che ci separano dalla zona artica, Eliasson ha messo davanti agli occhi di tutti gli effetti tangibili dell’innalzamento delle temperature su scala globale.
“È chiaro che abbiamo solo un breve periodo di tempo per limitare gli effetti estremi del cambiamento climatico. Consentendo alle persone di ‘toccare con mano’ i blocchi di ghiaccio di questo progetto, spero che collegarle in modo più profondo a questo tema. Dobbiamo riconoscere che insieme abbiamo il potere di intraprendere azioni. Trasformiamo la conoscenza del clima in azione climatica“, ha auspicato l’artista.
[Immagini: Ice Watch by Olafur Eliasson and Minik Rosing. Supported by Bloomberg. Installation: Bankside, outside Tate Modern, 2018. Photo: Justin Sutcliffe © 2018 Olafur Eliasson]