Benvenuti alla Galleria Cracco By Sky Arte: per la seconda volta, le lunette del ristorante Cracco a Milano tornano a ospitare la grande arte contemporanea. Dopo l’intervento di Patrick Tuttofuoco, tocca alla videoinstallazione dei Masbedo.
Si rinnova il dialogo tra il ristorante di Carlo Cracco, in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, e i protagonisti della scena artistica contemporanea. Anche quest’anno, infatti, le lunette che sovrastano le vetrine del ristorante saranno animate da un intervento realizzato ad hoc, catalizzando l’attenzione delle oltre 100mila persone che ogni giorno attraversano la Galleria meneghina.
Dopo Patrick Tuttofuoco, toccherà al duo dei Masbedo, composto da Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni, misurarsi con il progetto ideato lo scorso anno dallo chef Cracco insieme all’agenzia di comunicazione Paridevitale e a Sky Arte.
I due artisti, a partire dal 12 dicembre e fino a marzo, “occuperanno” le lunette del ristorante con la videoinstallazione Romans Roman (Hommage à Roman Signer), un trittico che darà origine a un’immagine complessiva potente e ipnotica.
L’opera racconta l’attesa di una cena: due donne e un uomo siedono attorno a un tavolo apparecchiato, sospesi in uno stato di irrequietezza. L’atmosfera carica di seduzione è palpabile e si manifesta in maniere impreviste e improvvise, sul filo di un gioco a tre sottinteso, sempre sul punto di innescarsi ma mai espresso. L’attesa diventa quindi una fonte di aspettative e desideri, in contrapposizione alla tendenza, fortemente attuale, di consumare tutto e in modo vorace.
“Il tavolo è un elemento ricorrente nella nostra ricerca, intorno al quale abbiamo già lavorato in passato, e questo progetto – per la natura intrinseca del luogo con cui siamo stati invitati a confrontarci – ci è sembrata l’occasione ideale in cui riprendere questa immagine”, affermano Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni. “Il tavolo è una metafora: simbolo per eccellenza dell’idea di condivisione e comunicazione, si trasforma invece nel luogo dell’incompatibilità, dell’estraneità, uno spazio di contrasti in cui mistero e immediatezza convivono”.