Tra evocazioni di una dimensione post-apocalittica e riflessioni sul ruolo dell'arte contemporanea nella vita quotidiana, la pittura a spruzzo di Katharina Grosse approda in Cina per una mostra che punta a soffermarsi sulla stranezza di una città come Shangai: in continua evoluzione, impossibile da trattenere all'interno di contorni definiti.
Sono 5 gli spazi del Chi K11 Art Museum, nell’Huangpu District di Shanghai, nei quali si può scoprire il distintivo “tocco” dell’artista tedesca Katharina Grosse.
Di base a Berlino e conosciuta in tutto il mondo per le sue pitture in situ, opere nelle quali la carica esplosiva del colore si misura direttamente con la dimensione architettonica, la pittrice utilizza come proprio strumento di lavoro la pistola a spruzzo, talvolta accostandola ad ampie pennellate. Una modalità attraverso la quale il gesto acquisisce un notevole valore, mentre la visione delle opere pittoriche assume la forma di un’esperienza immersiva, talvolta persino totalizzante.
Una sensazione sperimentabile in occasione della personale Mumbling mud, visitabile nella metropoli cinese fino al 24 febbraio prossimo e scandita da 5 installazioni site-specific. In questo caso, Grosse si è misurata con una superficie museale di 1500 metri quadrati, suddivisa in zone distinte.
Il risultato sono dipinti di vaste dimensioni, nei quali risulta annullata la tradizionale distanza tra opera, osservatore e artista. Muovendosi all’interno di un vero e proprio “paesaggio temporaneo dipinto”, quasi labirintico ed evocativo di un senso di spettralità, il visitatore può individuare forme ambigue e multicolore spruzzate su varie strutture oppure drappeggi, variamente dipinti, che introducono nuove declinazioni del concetto di confine.
Ciascuna zona della mostra è stata identificata da un nome; in Underground, sezione posta all’inizio del percorso espositivo, Grosse intende connettersi alla dimensione urbana, insistendo sul fatto che il chi K11 Art Museum si trova nei pressi di una stazione della metropolitana. Il visitatore è dunque collocato in un paesaggio composto da mucchi di terreno e materiali da costruzione, trovati nei mercati locali di Shanghai, ricoperto di vernice colorata: un modo per portare alla mente un caos primordiale o un ambiente post-apocalittico.
In Showroom, zona finale della mostra, Grosse ha dipinto un lussuoso soggiorno. Tra mobili dal design esclusivo, si compie una sorta di “scontro irrisolto” tra il mondo della pittura e gli oggetti di uso quotidiano, attraverso il quale Grosse intende lanciare domande urgenti sul ruolo dell’arte nella vita di tutti i giorni.