In concomitanza con la riapertura di dieci sale totalmente rinnovate, l’istituzione ferrarese ospita una mostra suggestiva, che accosta due capolavori senza tempo.
È trascorso poco più di un mese dalla riapertura di dieci sale della Pinacoteca Nazionale di Ferrara in Palazzo dei Diamanti, un’opera di adeguamento tecnologico e aggiornamento museografico iniziata nel 2016 e ora finalmente conclusa, per la gioia dei tanti appassionati di una collezione straordinaria, che spazia dai lavori di Mantegna a quelli di Cosmè Tura.
L’opera di riallestimento ha riguardato anche una nuova sala dedicata allo studiolo di Belfiore. Qui, sino al 22 aprile, il pubblico potrà ammirare la mostra Cantieri paralleli. Lo studiolo di Belfiore e la Bibbia di Borso. 1447-1463, a cura di Marcello Toffanello.
La rassegna punta i riflettori sulla tavola raffigurante la musa Polimnia, proveniente della Gemäldegalerie di Berlino, che si ricongiunge così all’Erato e all’Urania di Palazzo dei Diamanti, insieme ai quali decorava l’ambiente voluto da Leonello d’Este a metà del Quattrocento come luogo dedicato alla meditazione e alle attività intellettuali.
La mostra affianca ai dipinti dell’Officina ferrarese anche la Bibbia di Borso d’Este, attualmente conservata presso la Biblioteca Estense di Modena. Le preziose illustrazioni furono realizzate da un’équipe di miniatori guidata da Taddeo Crivelli e Franco dei Russi, contribuendo a definire lo stile della scuola ferrarese in epoca rinascimentale.
[Immagine in apertura: Bibbia di Borso d’Este; Taddeo Crivelli, bas-de-page della carta iniziale dell’Ecclesiaste, La corte di re Salomone; vol. I, c. 280v. Modena, Biblioteca Estense Universitaria]