Piante e alberi permetteranno all'anfiteatro romano di Milano di tornare a "vivere" nella forma di un parco ellittico di circa 22.400 metri quadrati. L'intervento di "archeologia green", la cui ultimazione è prevista entro il nuovo anno, ricalcherà infatti la pianta dell’antica struttura.
A qualche mese di distanza dall’apertura al pubblico della Biblioteca degli Alberi, Milano si appresta ad accogliere un nuovo “polmone verde”. Annunciato nel corso del 2017, il progetto del cosiddetto Amphitheatrum naturae permetterà alla città di “recuperare” l’area originariamente occupata dall’anfiteatro di epoca romana.
La struttura, distrutta tra la fine del IV e l’inizio del V secolo per costruire la basilica di San Lorenzo, è collocabile a ridosso dell’attuale via De Amicis.
Si tratta di una porzione di suolo di proprietà del Comune di Milano, che è rimasta abbandonata e in cerca di identità a lungo; l’amministrazione ha quindi deciso di concederla – in comodato d’uso gratuito, per un periodo pari a cinque anni – alla Soprintendenza archeologica delle belle arti e del paesaggio.
Lo scorso dicembre sono iniziati i lavori che porteranno alla costruzione di un parco urbano di circa 22.400 metri quadri, la cui forma ellittica evocherà, sostanzialmente ricalcandola, la planimetria del “Colosseo milanese”.
Si tratta di un intervento di riqualificazione urbana in merito al quale, in un’intervista concessa ad Artribune, l’architetto Antonella Ranaldi – Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Milano – ha fornito ulteriori dettagli. Sarà, infatti, “un Anfiteatro verde, che utilizza elementi vegetali, quindi vivi, transitori, per ricreare la forma perduta dell’anfiteatro, evocarne lo spazio dell’invaso della cavea ellittica. La posizione è strategica, vicino alle colonne di San Lorenzo, in un’area dalle enormi potenzialità, e sarà collegata ad un circuito che prosegue in San Lorenzo, dove sotto il sacello di Sant’Aquilino si possono vedere i resti in pietra dei blocchi del rivestimento del Colosseo milanese, utilizzati alla rinfusa nelle fondazioni. Vicino al parco, l’Antiquarium, ma anche il centro dell’artista milanese Alik Cavaliere, che fece di rami, foglie, rose la materia prima delle sue mirabili sculture”.