Porta la firma del filmmaker russo Ilya Khrzhanovsky la controversa installazione che sta per prendere forma nella Ville Lumière, dopo che la Germania ha negato l'autorizzazione a realizzarla proprio a Berlino.
Si intitola DAU Freiheit l’installazione che, dal 24 gennaio al 17 febbraio, cambierà il volto a una porzione di Parigi, inclusa fra il Théâtre du Châtelet e il Theatre de la Ville.
Ad averla ideata, suscitando reazioni controverse, è il filmmaker russo Ilya Khrzhanovsky e la ragione di tanto clamore è semplice: l’opera ricreerà una parte del Muro di Berlino.
Originariamente pensata per la città tedesca, che poi non ha accordato all’artista il permesso di realizzarla, l’opera sarà alta 15 metri e unirà i due edifici parigini, facendo immergere 400 visitatori alla volta nelle atmosfere del dominio sovietico. Le pareti dei teatri, entrambi interessati da una campagna di restauri, saranno colorate di rosso scuro e le stanze saranno caratterizzate dagli interni tipici dell’era staliniana.
Il pubblico dovrà compilare dei questionari psicometrici, così da vivere un’esperienza “su misura”, e potrà accedere all’area solo dopo aver pagato una tariffa variabile fra i 35 e i 150 euro.
La versione berlinese dell’opera prevedeva anche il passaggio attraverso una serie di checkpoint e la proiezione di 13 film, girati tra il 2009 e il 2011, quando l’artista invitò circa 400 persone a soggiornare presso The Institute, un luogo creato dallo stesso Khrzhanovsky a Kharkiv, in Ucraina, e ispirato al mondo sovietico.
[Immagine in apertura: Mario Dondero, Due giorni prima della caduta del Muro di Berlino, 1989]