Ceramica, architettura, scultura, pittura, body painting e altre discipline ancora: fino al 24 febbraio, la Fondation Cartier pour l'art contemporain di Parigi invita i visitatori a intraprendere un viaggio nell'universo visivo e artistico latinoamericano, mettendo insieme artisti, culture, riti e simboli di questa vasta area geografica per esplorarne l'arte contemporanea e quella delle antiche civiltà.
Quando si fa riferimento a paesi come il Messico, il Paraguay, il Venezuela, è quasi immediato pensare alla loro carica cromatica e geometrica, così peculiare e così distintiva dei vari territori, pur nelle rispettive diversità.
Con Southern Geometries, from Mexico to Patagonia, la Fondation Cartier pour l’art contemporain di Parigi esplora il contesto latinoamericano, riunendo 250 opere d’arte realizzate da oltre 70 artisti, dal periodo pre-colombiano ad oggi.
Un sorprendente viaggio che abbraccia una pluralità di produzioni artistiche – pittura, scultura, architettura, fotografia, ceramica, tessitura e persino body painting – per celebrare la ricchezza del colore e la diversità degli stili dell’America Latina.
Attraversando regioni, culture ed epoche diverse, i visitatori sono incoraggiati a calarsi nella scoperta di modelli geometrici e di pattern vivaci variamente declinati e rielaborati da autori come l’architetto boliviano Freddy Mamani, il cui lavoro è ispirato ai motivi geometrici caratteristici della cultura Tiwanaku, nonché allo spirito delle tipiche feste andine. Lo testimoniano le facciate dei suoi edifici, che derivano il loro vocabolario formale dall’arte precolombiana e indigena, oltre a presentare colori legati ai tessuti e ai costumi cerimoniali di Aymara.
Sempre restando in ambito architettonico, tra le altre voci presenti, ci sono quelle degli architetti paraguaiani Solano Benítez e Gloria Cabral, vincitori del Leone d’oro alla Biennale di Architettura di Venezia nel 2016; dell’artista venezuelana Gego, le cui opere, in larga parte in prestito dalla Fundación Museos Nacionales in Venezuela, vengono riunite per la prima volta a Parigi in questa occasione.
Aperta fino al 24 febbraio prossimo, Southern Geometries, from Mexico to Patagonia propone un intreccio di opere che collega il mondo antico con l’arte contemporanea: dalle grandi tele di Carmen Herrera, pioniera del minimalismo cubano, alle fotografie di Anna Mariani che rappresentano le facciate colorate delle case nel Brasile nord-orientale; dai dipinti dell’artista uruguaiano Carmelo Arden Quin, che ha lanciato il Movimento Madí, alle sculture della brasiliana Lygia Clark, fino a lavori esplicitamente connessi con l’arte e l’architettura precolombiane.
[Immagine in apertura: photo by Thibaut Voisin]