Giochi cavallereschi, tornei, giostre, sfide equestri erano comuni tra i cavalieri delle famiglie nobili della città di Bologna: una mostra ricostruisce le tradizioni dell'epoca, proponendo stampe, disegni e altri opere in un percorso unitario alla Pinacoteca Nazionale.
È la sala Clementina della Pinacoteca Nazionale di Bologna ad accogliere Il gioco cavalleresco nella Bologna del Seicento, la mostra che propone ai visitatori una sorta di “viaggio nel tempo”, riportando in vita i fasti e le tradizioni dell’epoca barocca.
Nel patrimonio dell’istituzione bolognese sono infatti conservati 114 disegni relativi a cimieri piumati e barde da cavallo, riconducibili ai giochi e ai tornei tipici di quella fase storica.
Queste opere consentono di ricostruire alcuni aspetti della cultura cavalleresca del Seicento, nella quale continuarono a manifestarsi, acquisendo anche nuove forme, echi di matrice medioevale. Tali testimonianze storiche rendono visibile quell’insieme di “apparati effimeri, costumi, scenografie, musiche, effetti speciali” che accompagnavano le sfide, i tornei, le rappresentazioni, le sfilate e gli altri appuntamenti tradizionali ai quali prendevano parte i cavalieri delle famiglie nobili della città.
Curata da Mario Scalini e Elena Rossoni e associata a due iniziative di approfondimento – la prima delle quali è la conferenza Il gioco cavalleresco nella Bologna del Seicento, in programma giovedì 14 febbraio, alle ore 17, negli spazi della stessa Pinacoteca – la mostra è arricchita dalla presenza di due elmi e di un busto del Museo Nazionale di Ravenna. Vengono esposte anche due grandi tele provenienti dal Conservatorio del Baraccano, raffiguranti la Giostra di barriera a piedi e la Giostra di campo aperto a cavallo riferite al pittore, allievo dei Carracci, Francesco Brizio.
L’esposizione sarà visitabile dal 6 febbraio al 31 marzo.
[In apertura, immagine a sinistra: Anonimo emiliano, Elmo piumato, penna e acquerello su carta bianca © Bologna, Pinacoteca Nazionale, Gabinetto Disegni e Stampe; immagine a destra: Anonimo emiliano, Gualdrappa da torneo, penna e acquerello su carta bianca © Bologna, Pinacoteca Nazionale, Gabinetto Disegni e Stampe]