Al termine dei lavori di ristrutturazione, l'ex convento di piazza San Pancrazio e il suo chiostro, di proprietà del Museo Marino Marini, ospiteranno il primo "asilo d'arte d'Europa". Ai bambini verrà proposto il "Reggio children approach", tra i più noti metodi formativi per l'età prescolare.
A qualche settimana dalla riapertura al pubblico, dopo il periodo di chiusura per improcrastinabili interventi all’impianto di climatizzazione, il Museo Marino Marini di Firenze continua a far parlare di sé, annunciando un interessante progetto.
È infatti atteso per il mese di febbraio l’avvio dei lavori di adeguamento dell’ex convento di Piazza San Pancrazio e del Chiostro adiacente, entrambi di proprietà dell’istituzione, destinati a ospitare il primo “asilo d’arte” a livello europeo.
L’operazione doterà la città di una nuova struttura sperimentale, dedicata a bambini dai 3 ai 5 anni, al cui interno educatori appositamente formati proporranno percorsi formativi tra arte antica e contemporanea.
Sarà un “percorso ludico, ricco di riferimenti e di stimoli visivi“, affermano dal Museo, che consentirà ai piccoli di misurarsi con “materiali, linguaggi e punti di vista attivando mani, corpo, pensiero, emozioni. Sarà sviluppato come uno spazio di gioco e di racconto in cui saranno affrontati i più affascinanti temi dell’arte antica e contemporanea, la relazione tra arte e scienza, un’esperienza di scoperta e conoscenza delle tecniche artistiche, in una prospettiva di continua ricerca e apprendimento.“.
Presieduto da Patrizia Asproni, è anche attraverso questo tipo di scelte che il Museo intende rafforzare il proprio legame con il contesto urbano locale, ponendosi sempre di più come un soggetto attivo nella città e per la città di Firenze. Preannunciando che parte della programmazione sarà rivolta ad azioni di contrasto della “povertà educativa, che è diventata una emergenza nazionale e internazionale“, Asproni ha sottolineato che il Museo è “già laboratorio di futuro e con i bambini lo sarà ancora di più. La missione alla base di questo progetto è quella di trasmettere alle nuove generazioni non solo il lascito degli artisti del passato ma gli strumenti per utilizzare questo patrimonio per il proprio futuro. La cultura è l’acqua della mente: una risorsa indispensabile per la vita che deve essere di tutti e accessibile a tutti“.