Qual è la relazione tra architettura e memoria? In quale modo gli edifici e i monumenti possono celebrare trionfi collettivi oppure ricordare cadute, difficoltà e fallimenti? Tra i più autorevoli architetti della sua generazione, David Adjaye esplora questi concetti attraverso sette sue opere.
Con la mostra David Adjaye: Making Memory l’architetto ghanese naturalizzato britannico analizza il tema del rapporto tra edifici e memoria, proponendo una riflessione sulla modalità attraverso le quali l’architettura può essere impiegata anche come “dispositivo narrativo“.
Tale analisi viene affrontata dal progettista attraverso 7 dei suoi più significativi interventi, tra cui lo Smithsonian Institution – National Museum of African American History and Culture di Washington, aperto nel 2016 e ricco di significati e simboli che evocano la lunga storia degli afroamericani negli Stati Uniti d’America.
Fino al 5 maggio, la mostra in corso al Design Museum di Londra, esplorerà il concetto di monumento, come testimonianza tangibile di due concetti chiave: chi siamo? Che abbiamo fatto nel mondo? Presenti in tutti i continenti, i monumenti presenti nelle nostre città continuano a essere realizzati per commemorare trionfi e fallimenti collettivi.
Lo stesso David Adjaye, considerato tra i più brillanti progettisti della sua generazione, pur nell’eterogeneità del suo portfolio – ha all’attivo edifici residenziali privati ma anche sedi per importanti istituzioni pubblica – affronta in modo ricorrente questa tematica nel suo lavoro.
La mostra fa parte del programma del Design Museum che prevede il coinvolgimento diretto di architetti e designer, chiamati a sviluppare pubblicamente un tema a loro scelta.
[Immagine in apertura: David Adjaye, Smithsonian National Museum of African American History and Culture, photo credit: Alan Karchmer]