È una vera creazione di Keith Haring, quella riprodotta su una serie di bottiglie di vino rosso prodotte da una rinomata cantina toscana. Del resto, la famiglia proprietaria di questo marchio ha molto a che fare con la realizzazione del murales Tuttomondo a Pisa, dipinto nel 1989 dall'artista statunitense poco prima della scomparsa.
Le connessioni tra il mondo dell’arte e l’enologia sono da anni molto intense; talvolta, possono finire per svelare qualcosa di più in merito ad artisti apprezzati a livello internazionale dei quali si pensa di conoscere già tutto.
Trent’anni fa Keith Haring completò il murales Tuttomondo: l’opera, che sarebbe passata alla storia come il suo ultimo intervento di street art, venne realizzata sul muro meridionale del convento dei frati Servi di Maria della Chiesa di S. Antonio, a Pisa.
Sebbene siano noti i significati associati a questo lavoro, che incoraggia all’armonia e alla pace nel mondo, forse non tutti sanno che a invitare l’artista in Italia era stata la famiglia Castellani, proprietaria dell’omonima cantina, cui si deve la produzione di vini con l’etichetta Tenuta di Ceppaiano.
La Fondazione Materia Prima, nata da un’idea di Piergiorgio Castellani, ha deciso di ricordare il 30esimo anniversario di Tuttomondo e lo stesso Haring, prematuramente scomparso nel 1990, riproducendo una sua opera sulle etichette di una selezione di vini rossi: un prodotto made in Tuscany viene così accompagnato da un “vero Keith Haring” da collezione.
Nel graffito riprodotto sulle etichette cartacee sono raffigurati una delle distintive figure umane di Haring, definite esclusivamente dal bordo nero, e un irriverente grappolo, dotato di acini color arancione.
[Immagine in apertura: fonte tenutadiceppaiano.com]