Dopo aver debuttato a Napoli, la mostra che riscopre la civiltà sviluppatasi nella zona a sud-ovest della Cina arriva a Roma con quindici nuovi reperti. Resterà aperta fino al 18 ottobre.
Con Mortali Immortali, tesori del Sichuan nell’antica Cina, i Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali di Roma accolgono preziosi reperti archeologici, provenienti da importanti musei cinesi della Provincia del Sichuan, con l’obiettivo di raccontare origini, cultura e riti del popolo Shu.
Analogamente a quanto avvenuto a Roma, fondata e cresciuta lungo il Tevere, la genesi di questa popolazione si lega intimamente allo Yangtze, il Fiume Azzurro. Insediatosi nella zona a sud-ovest della Cina, l’antico popolo Shu ha sviluppato riti, usi e tradizioni propri, dando prova fin dalle più antiche testimonianze di una sorta di “naturale predisposizione alla creatività, all’eleganza e alla bellezza“, come testimoniato dall’ampia gamma di produzioni artigianali messe a punto nel tempo.
Visitabile fino al 18 ottobre e curata dall’archeologa e vice direttrice del Museo di Jinsha Wang Fang, la mostra si snoda secondo due sezioni. La prima, dedicata alla Cultura religiosa dello Stato di Shu, indaga il mondo spirituale e i riti di questo popolo, che fu dedito al culto del Sole portato avanti con l’ausilio anche delle maschere di bronzo, provenienti dagli scavi del sito di Sanxingdui ed esposte in questa occasione.
La vita quotidiana del popolo Shu costituisce il focus della seconda e ultima sezione, che ricostruisce le trame commerciali sviluppate nell’area del Sichuan, in particolare grazie allo scambio di prodotti come i bassorilievi su mattone della dinastia Han. Dopo aver debuttato a Napoli, in occasione della tappa capitolina Mortali Immortali, tesori del Sichuan nell’antica Cina si arricchisce di ulteriori 15 nuovi pezzi in prestito. Si tratta di lavori che vanno a unirsi alle 130 opere della mostra partenopea.
[Immagine in apertura: Museo di Chengdu, Statuetta funeraria di ceramica (con testa); Periodo Han Orientale (25-220 d.C.)]