L’Accademia di Belle Arti di Roma ospita l’intervento di Lucia Romualdi, impegnata da anni in una ricognizione sul tempo e sulle trasformazioni connaturate a esso. Usando come metafora l’andamento delle maree.
È una installazione site-specific quella allestita da Lucia Romualdi nell’Aula Colleoni dell’Accademia di Belle Arti di Roma, luogo votato per antonomasia alla sperimentazione creativa. Stavolta i riflettori sono puntati sull’opera di Lucia Romualdi, che ha ideato per lo spazio capitolino un intervento improntato al dialogo diretto con l’ambiente ospite.
Il cuore pulsante del progetto, visibile fino al 25 marzo, è un film in bianco e nero che “interagisce” con il suono della lettura morse dei tabulati delle maree del porto di Kamsar, in Guinea, sottolineando il legame tra la pratica di Romualdi e i concetti di trasformazione e ciclicità connessi all’elemento marino.
La curatrice Lýdia Pribišová chiarisce origini e obiettivi della poetica di Romualdi: “L’idea centrale dell’opera di Lucia Romualdi è il movimento del mare, l’incontro di questo elemento con l’esistenza umana. Nella sua poetica si riconosce una linea di ricerca precisa, profonda e rigorosa, anche enigmatica. I suoi lavori seguono un’armonia ispirata a un criterio combinatorio, un particolare incontro tra anima e esattezza, un procedimento simile alla composizione musicale”.
[Immagine in apertura: Lucia Romualdi, platea 2019, exhibition view, Accademia di Belle Arti di Roma, marzo 2019. Photo by HM]