Le bolle e le lamine di sapone hanno ispirato e affascinato generazioni di artisti, progettisti e scienziati. Per la prima volta, una mostra analizza questo tema associando opere d'arte, dal Cinquecento a giorni nostri, lavori di graphic design e ricerche scientifiche.
A un anno di distanza dall’esperienza di Tutta l’Umbria una mostra. La mostra del 1907 e l’arte umbra tra Medioevo e Rinascimento, il progetto espositivo con cui la Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia ha celebrato il traguardo dei cento anni della sua apertura, nel capoluogo umbro prende il via una nuova rassegna.
Dal 16 marzo, la GNU ospita infatti Bolle di sapone. Forme dell’utopia tra vanitas, arte e scienza, un inedito viaggio alla scoperta del duraturo interesse artistico, scientifico, culturale verso le bolle e le lamine di acqua saponata.
Curata da Michele Emmer e Marco Pierini e visitabile fino al 9 giugno prossimo, la mostra si snoda tra una sessantina di opere, realizzate nell’arco temporale compreso tra il Cinquecento e i giorni nostri, per ricostruire la storia di un elemento che generazioni di pittori hanno elevato a simbolo della fragilità, della caducità delle ambizioni umane e della vita stessa.
Inserita tra i progetti Art Bonus della Galleria Nazionale dell’Umbria per l’anno 2019, la rassegna affianca lavori di autori eterogenei – da Fra Galgario a Jan Bruegel il Giovane, da Karel Dujardin a Man Ray, da Max Beckmann a Giulio Paolini, solo per citarne alcuni – e una pluralità di opere – dipinti e disegni, ma anche stampe e incisioni, fotografie, locandine e manifesti pubblicitari – per esaminare un filone tematico associato al genere artistico della natura morta e della vanitas.
La presenza nel team curatoriale di Michele Emmer, già professore ordinario di Matematica all’Università Sapienza di Roma, si lega alla scelta di proporre anche l’ambito scientifico parallelamente a quello artistico.
Bolle di sapone. Forme dell’utopia tra vanitas, arte e scienza si sofferma infatti anche sul ruolo giocato dalle bolle di sapone nella scienza, a partire dalle ricerche settecentesche sulla rifrazione della luce e sui colori, fino alle teorie sulle superfici minime o sulle forme di aggregazione organica della materia.
Affiancata da un catalogo edito da Silvana Editoriale e da un libro per bambini edito da Aguaplano libri – con testi di Michele Emmer e illustrato da Francesca Greco – la rassegna include eventi collaterali sul tema delle bolle, tra cui spettacoli e performance dal vivo, talk, visite guidate, proiezioni, laboratori didattici per adulti e bambini.
[Immagine in apertura: Max Beckmann, Self Portrait with Bubbles, particolare, 1900, collezione privata]