Il Museo MA*GA di Gallarate ospita la mostra personale di Stefano Cagol, impegnato in una ricerca che chiama in causa l’ambiente, i cambiamenti climatici e le trasformazioni dei confini.
Si intitola Iperoggetto. Visioni tra confini, energia ed ecologia la mostra monografica dedicata a Stefano Cagol dal Museo MA*GA di Gallarate fino al 15 settembre. Uno sguardo ravvicinato a una pratica che affonda le radici nella più stringente attualità e che dà origine a lavori in continuo mutamento, al pari degli Iperoggetti teorizzati dal filosofo inglese Timothy Morton.
Curata da Alessandro Castiglioni, la rassegna affianca una serie di opere che evocano i nuclei tematici attorno ai quali ruota la ricerca di Cagol: l’attenzione all’ambiente, i cambiamenti climatici, le sorgenti energetiche e il mutamento dei confini. Ne sono un esempio gli interventi esposti quali The Body of Energy, una ricerca improntata alla visualizzazione dell’uso e dello spreco di energia; Evoke Provoke (the border), una riflessione sullo scioglimento dei ghiacciai; The End of the Border (of the mind), ispirato alle diverse sfumature del concetto di confine.
Le parole del curatore offrono una efficace chiave di lettura dell’opera di Cagol: “Ancor prima di scoprire il sistema teorico di Morton, Cagol si è interessato di sistemi complessi e globali mettendo a punto un sistema di ricerca-produzione basato su costanti spostamenti e su pratiche che non si concludono con la realizzazione di un oggetto visivo ma potenzialmente continuano, si riconfigurano costantemente muovendosi nello spazio e nel tempo”.
[Immagini: Stefano Cagol, The End of the Border (of the mind), 2013, Kirkenes. Photo by Stefano Cagol]