Risale a pochi giorni fa la presentazione alla stampa internazionale della 58. Biennale d’Arte di Venezia. A fare gli onori di casa il presidente Paolo Baratta e il curatore Ralph Rugoff.
May You Live in Interesting Times è il titolo – che suona come un augurio – della 58. Esposizione d’Arte Internazionale di Venezia, al via il prossimo 11 maggio. A tirare i fili di una edizione che si preannuncia all’insegna della possibilità è Ralph Rugoff, che in una gremita conferenza stampa nella sede lagunare di Ca’ Giustinian ha chiarito intenti e obiettivi della “sua” Biennale.
Apertura, autonomia e complessità sono i nodi tematici alla base di una rassegna volutamente senza tema, dalla quale tuttavia emergeranno leitmotiv concettuali che affondano le radici nell’attualità, come esplicitato dal lavoro degli artisti selezionati da Rugoff per la Mostra internazionale, al Padiglione centrale dei Giardini e all’Arsenale.
Identità, muri e questioni di genere sono il fil rouge tematico della ricerca di Korakrit Arunanondchai, Lawrence Abu Hamdan, Teresa Margolles e Zanele Muholi, solo per citarne alcuni, parte integrante di una Biennale che “metterà l’accento sull’arte che sta tra le categorie“, come ha dichiarato Rugoff, e che coinvolgerà gli spettatori “in una serie di incontri essenzialmente ludici“, riportando l’attenzione sul rapporto artista-opera-pubblico. Il tutto a partire da un assunto molto netto, ribadito dal curatore: “L’arte non esercita le sue forze nell’ambito della politica“, ma “può indagare cose di cui non siamo già a conoscenza“.
La Mostra al Padiglione Centrale dei Giardini e all’Arsenale coinvolgerà 79 artisti, con una maggioranza femminile, mentre le partecipazioni nazionali saranno 90.
Quattro le new entry: Algeria, Ghana, Madagascar e Pakistan, mentre Repubblica Dominicana e Repubblica del Kazakistan debutteranno con un proprio padiglione.
Gli eventi collaterali saranno 21 e i progetti speciali, realizzati dalla Biennale a Forte Marghera e al Padiglione delle Arti Applicate all’Arsenale, vedranno protagoniste Ludovica Carbotta ‒ unica artista italiana insieme a Lara Favaretto ‒ e Marysia Lewandowska.
[Immagine in apertura: Dominique Gonzalez-Foerster & Joi Bittle, Cosmorama, 2018. Exhibition view: Galerie für Zeitgenössische Kunst, Leipzig, 2018. Courtesy the artist, Corvi-Mora, London; 303 Gallery, New York; Esther Schipper, Berlin. Photo: © Nicholas Knight]