Lunedì 29 aprile, giornata internazionale della danza, il palinsesto serale di Sky Arte celebra una delle discipline più affascinanti di sempre con una speciale programmazione, che include l’atteso esordio della serie “Dance – Perché balliamo”.
Ballare è una delle azioni più amate dall’uomo, a prescindere da latitudini e confini geografici. Proprio alla danza è dedicata la nuova serie internazionale di documentari firmati Sky Arte, al via lunedì 29 aprile. Dance – Perché balliamo, curata e presentata dall’acclamato coreografo anglo-bengalese Akram Khan, vuole avvicinare il pubblico alle forme di danza più dinamiche dei nostri tempi, dando voce agli artisti che hanno contribuito a definirle.
Esplorando tutti e 5 i continenti in altrettanti episodi, Akram Khan si muoverà dalle strade di periferia alle piste da ballo delle metropoli, dagli spazi pubblici ai più importanti palcoscenici del mondo, cercando le ragioni che danno il titolo alla serie, disponibile integralmente su Sky on Demand già dal 29 aprile, giornata internazionale della danza.
Per l’occasione, Sky Arte offrirà al pubblico un palinsesto serale a tema, che prenderà le mosse dall’episodio di Artists in Love intitolato a Rudolf Nureyev e Erik Bruhn. Accomunati dall’incontenibile passione per la danza, i due si incontrarono a Copenaghen e da quel momento i loro destini si intrecciarono in maniera definitiva. Intensa e tormentata, la relazione tra Nureyev e Bruhn nacque da un colpo di fulmine dettato da una fortissima attrazione reciproca, poi trasformatasi in un legame molto turbolento. Affetto da un male incurabile, Bruhn ebbe Nureyev al suo fianco, a riprova di un sentimento capace di soccombere solo di fronte a un tragico e fatale evento.
Sarà poi la volta dell’atteso debutto di Dance – Perché balliamo. Il primo episodio, intitolato Storie, vedrà il coreografo Khan viaggiare tra India e Danimarca, domandandosi cosa spinge ogni cultura in ogni epoca a raccontare il proprio vissuto attraverso la danza. In Occidente, la danza ha raccontato storie soprattutto attraverso il balletto classico. A ripercorrerne le vicende saranno Christian Spuck, coreografo tedesco e direttore artistico del Balletto di Zurigo, e Alexei Ratmansky – l’assoluto interprete del balletto classico russo – che in un’intervista esclusiva descriverà la sua personale ricerca delle origini e di come, grazie all’intuizione di Spuck, il balletto classico russo è tornato in vita.
A seguire, toccherà a un’altra stella della danza prendere la parola, durante l’episodio della serie Questa notte mi ha aperto gli occhi ambientato a Londra. Oltre a narrare le origini della propria passione per la danza, Roberto Bolle incontrerà Jonathan Coe, approfondendo il legame tra la sua scrittura e la musica.
Sarà Sergei Polunin a concludere la speciale programmazione dedicata alla danza con il documentario che lo vede protagonista. Diretto dal regista candidato all’Oscar Steven Cantor, Dancer traccia la parabola creativa di Polunin, dall’infanzia agli esordi fino al successo globale, includendo anche qualche incursione nella vita privata del ballerino, divenuto famoso alla stregua di una rockstar e osannato da milioni da fan. Nominato come miglior documentario ai British Independent Film Awards del 2016, Dancer conta anche sulla speciale collaborazione di David LaChapelle, che figura tra coloro che hanno contribuito alla realizzazione del film.