Il MUDEC di Milano sta per alzare il sipario su una mostra emozionante, che ripercorre la carriera di Roy Lichtenstein. Dall’estetica pop alle successive evoluzioni.
Mancano solo poche ore all’inaugurazione di Roy Lichtenstein. Multiple Visions, la mostra allestita, dal primo maggio all’8 settembre, negli ambienti del MUDEC – Museo della Culture di Milano. Protagonista assoluta la creatività dell’artista americano, conosciuto in tutto il mondo per la sua abilità nel declinare in linguaggio visivo le istanze del proprio tempo.
Un centinaio di opere ‒ tra stampe in grande formato, sculture, arazzi – testimoniano l’attento lavoro di Lichtenstein nella decostruzione e ricostruzione dell’immagine, attingendo da contesti culturali differenti. Curata da Gianni Mercurio, la rassegna sottolinea la fascinazione dell’artista nei confronti del processo di riproduzione meccanica, qui presentata lungo una linea che da una idea originale si trasforma in copia moltiplicata.
Sono numerosi i temi attorno ai quali è costruita la mostra e spaziano da Storia e vernacoli, con le opere che guardano ai nativi americani e al Far West, agli Oggetti e agli Interiors, dove il lato pop risulta più evidente insieme all’appiattimento di forme e colori. Dagli Action comics alla figura femminile, dalla rappresentazione della quale emergono le varie tendenze sociali, e gli stereotipi, di quei decenni.
Paesaggi, Astrazione e Maestri del Novecento completano l’itinerario tematico dell’esposizione, a riprova del poliedrico talento di Lichtenstein e anche dell’influenza esercitata sulle generazioni successive, facendo da apripista a ciò che confluirà nel Postmodernismo.
[Immagine in apertura: Roy Lichtenstein, The Oval Office, 1992, Collection Lex Harding
© Estate of Roy Lichtenstein]