La creatività fuori dagli schemi del Festival della Disobbedienza

24 Aprile 2019

La Pina

Ci sono anche Vinicio Capossela, La Pina (nella foto in apertura), Dargen D’amico, Luca Barcellona, Emiliano Pepe, Paolo Pellegrin, Emilio Isgrò, Simone Savogin, Diego Passoni, Teresa Ciabatti e Piero Dorfles, tra gli “spiriti disobbedienti” che animeranno la prima edizione del Festival della Disobbedienza di Santa Margherita Ligure.
Dal 26 al 28 aprile, la nota località in provincia di Genova accoglierà la kermesse che prende le mosse dal ritorno del Premio Fernanda Pivano nel suo luogo d’origine – Santa Margherita Ligure, appunto – dopo un decennio a Milano.

Scomparsa nel 2009, Pivano è stata una traduttrice, scrittrice, giornalista e critica musicale italiana; il riconoscimento che porta il suo nome – assegnato dal 2003 a oggi, tra gli altri, a Renzo Piano, Jovanotti, Luciano Ligabue, Vasco Rossi, Riccardo Muti, Paolo Mieli, Germano Celant, Mariangela Melato, Roberto D’Agostino, Dori Ghezzi, Vinicio Capossela, Andrea De Carlo, Antonio Ricci e Fabio Fazio – premia figure artefici di innovazioni e di contributi generati dal pensare “out of the box”.

Un atteggiamento che si riflette sia nel Manifesto dei Disobbedienti sia nel programma dell’iniziativa, diffuso in tutta la città. Nel corso delle tre giornate del Festival, a fare da cornice agli appuntamenti saranno luoghi inediti della città: in calendario concerti in riva al mare, reading sulla terrazza di un castello e performance artistiche nelle piazze.
Mi hanno detto di non fare mai il festival della disobbedienza perché sconveniente per una brava ragazza – ha raccontato La Pina, madrina del festival e “capobanda disobbediente” della manifestazione – per questo ho deciso di farlo. Obbedire alla disobbedienza sarebbe così patetico. Bisogna esserlo per amore di ordine diverso.